33 Così parla il Signore, Dio: “Il giorno che io vi purificherò di tutte le vostre iniquità, farò in modo che le città siano abitate e le rovine siano ricostruite; 34 la terra desolata sarà coltivata, invece di essere una desolazione agli occhi di tutti i passanti.
E' una promessa che Dio fa al Suo popolo, una promessa di riinascita, di vita nuova. A volte, anche noi ci sentiamo come una terra desolata. Ci sono momenti in cui la vita sembra vuota, in cui guardiamo dentro di noi e vediamo solo aridità. Forse abbiamo vissuto una perdita, una delusione, un periodo difficile. Forse ci sentiamo lontani da Dio, come se il nostro cuore fosse diventato secco e duro. Dio vede tutto questo. Non ci guarda con indifferenza, non dice: "Ormai è troppo tardi, ormai sei perso." No. Dio è il Dio che trasforma, che prende ciò che sembra morto e gli ridona vita, che rende fertile ciò che era sterile. Pensiamo a un campo abbandonato. Se nessuno se ne prende cura, diventa pieno di erbacce, la terra si secca e non cresce più nulla. Ma se un contadino arriva e comincia a lavorarlo, tutto cambia. Toglie le pietre, ara la terra, pianta nuovi semi, innaffia con pazienza. Non succede tutto in un giorno, ma con il tempo quel campo torna a dare frutto. Dio vuole fare la stessa cosa con noi. Vuole prendersi cura della nostra vita, del nostro cuore. Vuole togliere ciò che ci appesantisce e ci allontana da Lui. Vuole piantare in noi cose nuove: pace, speranza, fiducia. Ma perché questo accada, dobbiamo lasciargli spazio. Un campo non può lavorarsi da solo, ha bisogno di qualcuno che se ne occupi. Così anche noi dobbiamo permettere a Dio di operare in noi. La Sua Parola è come l’acqua che irriga la nostra vita. Se la leggiamo con un cuore aperto, se la lasciamo entrare in noi, ci trasforma. La preghiera è come il sole per una pianta: anche se non lo vediamo subito, porta vita. A volte, le difficoltà ci aiutano a crescere. Nessuno le ama, ma spesso sono proprio loro a farci maturare. Un campo, prima di essere fertile, deve essere lavorato, la terra deve essere smossa. E così anche noi, a volte, abbiamo bisogno che Dio smuova un po’ la nostra vita. Non siamo soli in questo cammino. Dio ci ha dato fratelli e sorelle nella fede perché ci sosteniamo a vicenda.
Quando siamo scoraggiati, quando la nostra fede sembra debole, avere qualcuno che ci incoraggia e prega per noi fa una grande differenza. E poi, ci vuole tempo. Quando Dio pianta qualcosa in noi, i risultati non si vedono subito. Il seme deve crescere sotto terra prima di spuntare. Ma se rimaniamo fedeli e ci fidiamo di Dio, un giorno vedremo il frutto. Se oggi ti senti come una terra desolata, se c’è qualcosa nella nostra vita che sembra perduto, ricordiamoci che Dio non ha finito con noi. Anche se ora non vediamo nulla, anche se ci sembra che tutto sia fermo, Dio sta lavorando. Lui è fedele. Se ha promesso che la terra desolata sarà coltivata, allora sarà così. Dio può riportare la vita dove ora c’è solo aridità. Può ridare speranza dove ora c’è solo scoraggiamento. Può riempire di pace un cuore in tempesta. Basta aprirgli la porta, lasciarlo entrare, permettergli di prendersi cura della nostra vita. Preghiamo affinchè il Signore possa fare questo in ognuno di noi. Che possa togliere dal nostro cuore tutto ciò che lo rende arido e sterile e piantare in noi qualcosa di nuovo, qualcosa che porti frutto e vita abbondante.
Edoardo Arcidiacono