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Riscoprire il Passato per Trasformare il Futuro
Matera 7 dicembre 2013
Questo titolo un pò enigmatico vuole esprimere la voglia di esplorare la memoria per imparare come vivere il presente per poi poter affrontare meglio il futuro. Ed è con questo spirito che si è concluso il convegno tenutesi il 7 dicembre nei locali della Chiesa Battista di Matera in Via Gravina, per celebrare i 150 anni di testimonianza battista in Italia lasciando a tutti/e i fratelli e sorelle di Matera un grande senso di soddisfazione, comunione, gioia e speranza assieme ad un pizzico d’orgoglio della propria identità Battista.
La comunità di Matera ha deciso di ricordare il 150° anniversario, una tappa molto importante anche nella vita della chiesa locale, attraverso una mostra itinerante, un convegno sulla storia delle chiese battiste e infine con un concerto del Coro Gospel Euphoria di Napoli diretto dal Maestro Emanuele Aprile. Il convegno ha avuto inizio alle ore 18.00 con la mostra storica del movimento battista raccontata dalle testimonianze e dalle fotografie riportate su una serie di pannelli predisposti attorno alla chiesa. Attraverso i quali si è ripercorso lo sviluppo del battismo in italia dalle sue origini missionarie ad oggi, soffermandosi su alcuni momenti di grande importanza storico-religioso e sociale; dall’arrivo dei primi missionari inglesi e americani all’intesa tra la Chiesa Battista e lo Stato italiano firmato nel 1993 e oltre.
Tra i partecipanti c’erano rapresentanti delle chiese Battisti di tutto il territorio della Puglia e Basilicata, sacerdoti e pastori pentecostali. Hanno accolto con entusiamo l’invito a partecipare al convegno anche il Sindaco di Matera Salvatore Adduce e il Neo-Consigliere Regionale Roberto Cifarelli, i quali hanno affermato l’importanza del contributo costruttivo che ha avuto, e che continua ad avere, la comunità Battista nella società di Matera, citando anche l’impegno sociale per i diritti umani che la fede Battista sposa assieme alla confessione di fede in Cristo. C’è stato anche un intervento da parte del dr. Gianni Maragno, studioso ed esperto della storia Materana e autore di un libro sulla vita di Luigi Loperfido detto Monaco Bianco: uno dei primi pastori Battisti Italiani che lottò per i diritti dei contadini e i braccianti e che contribuì a formare i prime cooperative dei contadini e le prime scuole per i loro figli.
Il pastore della Chiesa Battista di Matera, Ugo Anderson, missionario della BMS (BMS World Mission) della Gran Bretagna, durante il suo intervento ha espresso il suo grande dispiacere per la scomparsa recente del’ex-Presidente Sudafricano, Nelson Mandela, avvertendo gli ascoltatori sul rischio che nel giro di poco tempo la gente potrebbe affannarsi nella ricerca di un altra ‘leggenda’, un altro gran personaggio messianico che lo sostituisca. Ha, inoltre, ribadito che è molto difficile per noi tutti essere un popolo messianico, una sfida lanciata dai primi battisti, ma, purtroppo, realizzatasi soltanto sporadicamente nella storia delle nostre chiese.
Il Presidente dell’Unione Cristiana Evangelica Battista, il pastore Raffaele Volpe ha voluto con il suo intervento rendere omaggio ai primi missionari che portarano in Italia non solo il Vangelo ma anche un modo unico e nuovo di essere chiesa, un’originale ecclesiologia di stampo congregazionalista che mette l’enfasi sull’importanza della singola chiesa locale. La chiesa locale pur essendo in unione con le chiese sorelle è dotata di una sua autonomia. Difatti non c’è ne papa e nemmeno un capo nel ‘sacerdozio di tutti i credenti’. Ci ha fatto notare che quando pensiamo ai missionari stranieri ci vengono in mente le organizzazioni di oggi ben fornite e ricche. È sorprendente scoprire che i primi due missionari Battisti, i pastori James Wall e Edward Clark, che vennero a portare il Vangelo in Italia dall’inghilterra nel 1863, non avevano nulla. Essi vendettero tutto quello che avevono per pagarsi il passaggio in nave dalla Gran Bretagna in Italia. Ma, quando i due missionari giunsero in Italia, trovarono un paese diverso da quello che si aspettavano, l’80% del popolo italiano era analfabeta. La loro risposta a quest’esigenza fu quella di aprire scuole per i poveri e i figli degli operai. Essi compresero che solo attraverso l’istruzione e l’aiuto concreto la gente sarebbe diventata libera. Per i battisti la libertà è un elemento fondamentale per il raggiungimento di una civiltà giusta, democratica. I due pastori erano convinti che grazie all’istruzione gli italiani, capaci di leggere e capire il messaggio del Vangelo, sarebbero divenuti uomini e donne liberi.
Il Presidente, ha affermato che i contributi inglesi e americani sono stati fondamentali per la nascità e lo sviluppo del battismo italiano e che tali contributi erano finalizzati anche all’autonomia delle chiese italiane. Un autonomia che, ‘si caratterizza in italia con il voler costruire una missione integrale che sappia coniugare insieme una buona riflessione teologica libera da fondamentalismo, uno spirito evangelistico nella sana tradizione battista e un impegno sociale deciso.’
La serata si è conclusa con un concerto energico e coinvolegente del Coro Gospel Euphoria di Napoli che attraverso i loro canti e le esortazioni del direttore Emanele Aprile hanno saputo creare un evento evangelistico molto stimulante in una chiesa strapiena tanto che non c’erano posti a sedere per tutti.
Domenica 8 dicembre si è tentuo il culto di lode animato sempre dal Coro Gospel Euphoria. Il Presidente Raffaele Volpe ha predicato su Giobbe 42:5, ‘Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti ha visto’, parole di Giobbe rivolte a Dio dopo un lungo dibattito e le sue estreme sofferenze.
Volpe ha sottolineato l’importanza di tenere la parola di Dio sempre a portata di mano, di non rimanere chiusi nelle proprie disperazioni vivendo soltanto una fede di ‘seconda mano’, ma, di cercare l’esperienza di Giobbe che ha potuto dire che ora ‘l’occhio mio ti ha visto’.
Solo con un incontro ravvicinato con Gesù possiamo essere transformati come individui e come comunità. Il Presidente ha concluso il sermone augurando a tutti e a tutte di sperimentare l’incontro liberatorio con Gesù Cristo, nostro Salvatore.
Come consueto, le celebrazioni si sono concluse con un’agape abbondante nella chiesa per gli ospiti e la promessa di invitare di nuovo il coro in Puglia e Basilicata al più presto.
Alexandra Anderson