NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
protestantesimo - ecumenismo - religioni
Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
16 settembre 2015
settimanale - anno II (XXXVI) - numero 38
* Ecumenismo. Papa Francesco il 15 novembre alla chiesa luterana di Roma
* Protestantesimo. Piazza Martin Lutero, oggi l’inaugurazione a Roma
* Napoli. La consulenza della FCEI per i richiedenti d’asilo espulsi da Terzigno
* Creato. “Chiese per il pianeta”: incontro a Milano delle comunità “certificate Gallo verde”
* Metodisti. Approvata dall'EMC una lettera pastorale sull'accoglienza dei migranti
* Profughi. Petizione delle chiese USA per l'accoglienza di 100mila siriani
* Clima. Arriva in Italia il People's Pilgrimage verso la Conferenza ONU sul clima a Parigi
* Diritti. Concluso in Turchia il convegno della KEK su diritti umani e libertà religiosa
* Profughi in Europa. Gli organismi di chiese lanciano appelli all’accoglienza dignitosa
* Diritti dei bambini. Il 18 settembre a Ginevra storico accordo tra UNICEF e CEC
* TELEGRAFO: Notizie in breve
* APPUNTAMENTI
* MEDITERRANEAN HOPE: Lo sguardo di Lampedusa
Ecumenismo. Papa Francesco il 15 novembre alla chiesa luterana di Roma
Il pastore luterano Jens-Martin Kruse: “Sarà una festa di gioia”
Roma (NEV), 16 settembre 2015 – Il prossimo 15 novembre papa Francesco si recherà alla chiesa evangelica luterana di Roma in via Sicilia per partecipare al culto domenicale. “Si tratterà di una visita pastorale che egli ci farà come vescovo di Roma, nello spirito delle visite papali precedenti”, ha dichiarato all’Agenzia stampa NEV il pastore della comunità di via Sicilia, Jens-Martin Kruse, sottolineando il rapporto di “buon vicinato” tra luterani e cattolici della capitale: “A Roma viviamo l’ecumenismo nella quotidianità, e la visita di papa Francesco è segno che i rapporti ecumenici tra chiese rientrano ormai nella normalità. L’idea è di fare un culto pomeridiano nella tradizione luterana, “una festa di gioia, ma in lingua italiana stavolta, perché - dice il pastore Kruse che nel 2010 ricevette Benedetto XVI - mi sembra che il tedesco non sia tanto nelle corde di papa Francesco”.
La lettera di invito del pastore Kruse è partita l’anno scorso a maggio, dopo la storica visita di papa Francesco a Gerusalemme. La sua predica, pronunciata nella chiesa del Santo Sepolcro in presenza del Patriarca Bartolomeo I, non è rimasta inascoltata: “In particolare mi ha toccato la sua enfasi su quanto unisce tutti i cristiani: la speranza della risurrezione. Gesù non è rimasto nel sepolcro!”. Per Kruse l’impegno per l’unità dei cristiani non può che partire da questa speranza comune. Ragione sufficiente per prendere carta e penna e scrivere a papa Francesco.
L'ultima volta di un pontefice nella “Christuskirche” di via Sicilia è stato il 14 marzo del 2010 quando Benedetto XVI aveva partecipato a un culto in tedesco. Giovanni Paolo II – primo papa a recarvisi – ci andò l'11 dicembre del 1983 in occasione del cinquecentenario della nascita del Riformatore Martin Lutero. Papa Francesco andrà dai luterani presenti nella sua diocesi a due anni precisi dal cinquecentenario della Riforma del 2017.
Protestantesimo. Piazza Martin Lutero, oggi l’inaugurazione a Roma
Bludau: “L’intitolazione di una piazza a Lutero ha un alto valore simbolico e ci riempie di gioia”
Roma (NEV), 16 settembre 2015 – “L’intitolazione di una piazza a Lutero, in uno dei luoghi più importanti per la cristianità ha un alto valore simbolico e ci riempie di gioia – ha detto il pastore Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) -. E riteniamo che costituisca anche una testimonianza ecumenica nella vita quotidiana dei cittadini della Capitale e dei suoi tanti visitatori”. L'intitolazione è arrivata dopo sei anni dalla richiesta avanzata dall'Unione delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA) e dalla CELI alla Commissione toponomastica del Comune. Oggi pomeriggio alle 17 il Sindaco di Roma Ignazio Marino, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, della politica e delle religioni, che giungeranno da diverse parti d’Europa, presiederà la cerimonia per l’intitolazione di “Piazza Martin Lutero – teologo tedesco (1483 – 1546)”. Tra i presenti ricordiamo appena: Jens Martin Kruse, pastore della Comunità luterana di Roma e il vice decano della CELI Jakob Betz; Maria Bonafede, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI); Dora Bognandi, Dipartimento affari pubblici e libertà religiosa dell’UICCA; il prefetto Giovanna Iurato, direttore centrale affari dei culti del Ministero dell’Interno; l’ambasciatore tedesco in Italia Susanne Marianne Wasum-Rainer e l’ambasciatore presso la Santa Sede, Annette Schavan. La piazza sarà inaugurata nel cuore del Parco di Colle Oppio, nei pressi del Colosseo, in via della Domus Aurea (lato incrocio via Mecenate e via Bonghi). Per approfondimenti: http://nev.it/archivio/NEV_7770001714.html.
Napoli. La consulenza della FCEI per i richiedenti asilo espulsi da Terzigno
Ospiti delle comunità valdesi e metodiste di Napoli ancora 5 dei 18 richiedenti asilo
Roma (NEV), 16 settembre 2015 - Cinque dei 18 richiedenti asilo espulsi a fine luglio dal Centro di accoglienza di Terzigno (NA) e ospitati durante l’estate dai valdesi e metodisti della chiesa cristiana del Vomero (vedi NEV 31/2015), sono ora ospiti presso la chiesa metodista di Portici, e da qualche giorno seguiti per la consulenza sociale e legale dalle operatrici della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Per gli altri 13 già il 13 agosto scorso era arrivata la sospensione da parte della Prefettura del provvedimento con il quale sono state revocate le misure di accoglienza presso la struttura di “Villa Angela” di Terzigno. Per i restanti 5, invece, è stato confermato il provvedimento di espulsione in quanto ritenuti colpevoli di aver avuto comportamenti violenti a Villa Angela.
“I cinque ragazzi che dopo l’espulsione dai circuiti di accoglienza e successivamente al ricorso presentato non sono stati ancora riammessi nei centri, sono al momento ospitati nei locali della comunità di Portici, seguiti nel loro percorso dalle chiese evangeliche di Napoli, in particolare dalle chiese metodiste e valdesi del Vomero e di via dei Cimbri”, dice Federica Brizi, tra le operatrici che giovedì scorso si sono recate a Napoli per incontrare le chiese e concordare con loro un intervento sociale e burocratico adatto alla situazione dei cinque giovani originari dell’Africa subsahariana. “Li abbiamo poi incontrati per un colloquio sociale, avviando insieme a loro un progetto che li coinvolga con i servizi sul territorio e si concentri sui loro bisogni primari e secondari”. I cinque ragazzi saranno inoltre seguiti nella preparazione per l’incontro con la commissione territoriale che valuterà la loro domanda d’asilo politico e nel loro futuro inserimento formativo e lavorativo.
Creato. “Chiese per il pianeta”: incontro a Milano delle comunità certificate “Gallo verde”
Baldassini: Il rispetto dell'ambiente deve declinarsi nelle esperienze personali, sociali e politiche
Roma (NEV), 16 settembre 2015 – “Nutrire il pianeta, salvaguardare il creato” è il titolo di un incontro internazionale che vedrà la partecipazione di delegati di chiese che hanno ottenuto la certificazione “Gallo verde” (sistema per la raccolta sistematica, la valutazione e la riduzione degli impatti ambientali prodotti da una comunità).
Il "Gallo verde" è nato oltre dieci anni fa in Germania con l'intento di generare una certificazione ambientale specifica per le realtà ecclesiastiche. Da allora, decine di chiese, sia protestanti sia cattoliche, in diversi stati europei, hanno intrapreso questo cammino. In Italia, la chiesa valdese di Milano è stata la prima ad ottenere la certificazione.
L’evento si svolgerà a Milano, dal 18 al 20 settembre, e sarà l’occasione per condividere le esperienze delle diverse chiese e comunità che si impegnano con gesti concreti per la riduzione del proprio impatto ambientale. La chiesa valdese di Milano (via Francesco Sforza 12/a) ospiterà le diverse sessioni della manifestazione. “La diffusione di una cultura di rispetto dell'ambiente, è sempre nuova e deve necessariamente declinarsi nell'ambito delle esperienze personali, sociali e politiche del Paese in cui la si applica”, spiega Laura Baldassini, coordinatrice del team ambientale della chiesa valdese di Milano.
Dopo la presentazione delle comunità certificate “Gallo verde”, si svolgeranno alcuni laboratori sui temi “Nutrizione e acquisti”; “Cambiamenti climatici e colletta per il clima”; “Dalla chiesa alla casa: chiese come moltiplicatori della trasformazione”. Nel pomeriggio del 19 settembre si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Nutrire il pianeta” con relatori che giungeranno da Italia, Germania e Brasile: Hans Diefenbacher, incaricato delle chiese protestanti tedesche per la salvaguardia del Creato; Luca Lombroso, climatologo; Emilio Voigt, pastore brasiliano della prima comunità certificata Gallo Verde; Gloria Mari, membro della Commissione CEI sulla salvaguardia del Creato; Laura Baldassini; Bernd Brinkmann, responsabile “Gallo verde” in Baviera; Pierfancesco Maran, assessore alla mobilità e ambiente del comune di Milano. L’incontro sarà moderato da Monica Fabbri.
Metodisti europei. Approvata una lettera pastorale sull'accoglienza dei migranti
A Ruse (Bulgaria) si è concluso l'incontro annuale del Consiglio metodista europeo
Roma (NEV), 16 settembre 2015 - Si è concluso questa mattina con l'approvazione di una lettera pastorale sul tema dell'accoglienza ai migranti l'incontro annuale del Consiglio metodista europeo (EMC), tenutosi a Ruse (Bulgaria) dal 13 al 16 settembre. “Noi tutti siamo chiamati a riconoscere il nostro prossimo piuttosto che a temere lo straniero – hanno scritto i metodisti europei -. Tuttavia, le esperienze che abbiamo condiviso [a Ruse] mostrano la nostra tendenza a dimenticare il comandamento dell'amore proprio quando Dio inaspettatamente ci mette al fianco dei nuovi vicini, dei nuovi prossimi”.
La lettera, che sarà inviata a tutte le chiese metodiste europee, riflette la discussione avuta sul tema e introdotta dai due membri italiani dell'EMC: Alessandra Trotta, presidente dell'Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), e Yann Redalié, professore di Nuovo Testamento alla Facoltà valdese di teologia di Roma. Nella considerazione della diversità teologica che contraddistingue i metodisti europei e dei diversi contesti politici e sociali che caratterizzano le nazioni del continente, la lettera offre alcuni principi base per un'azione comune nell'accoglienza dei profughi. Tra questi, spicca il forte richiamo alla pratica della “radicale ospitalità cristiana verso tutti”, al quale si aggiungono il riconoscimento che le migrazioni hanno sempre fatto, e sempre faranno, parte della storia umana; l'invito a rifuggire da generalizzazioni e false narrazioni che costruiscono stereotipi negativi dei migranti; l'impegno a sostenere coloro che offrono ospitalità; promuovere la pace e la giustizia nei paesi da cui i profughi e i migranti fuggono.
In Italia, l'8 per mille delle chiese metodiste e valdesi sostiene il progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) “Mediterranean Hope” che comprende un osservatorio sulle migrazioni a Lampedusa, una casa di accoglienza e incontro tra culture a Scicli (RG), un relocation desk a Roma, e promuove insieme alla Comunità di Sant'Egidio l'apertura di corridoi umanitari tra il Marocco e l'Italia.
Profughi. Petizione delle chiese USA per l'accoglienza di 100mila siriani
Un’iniziativa del Church World Service e del Servizio luterano per l'immigrazione e i rifugiati
Roma (NEV), 16 settembre 2015 - Il Church World Service (CWS), il Servizio luterano per l'immigrazione e i rifugiati (LIS) e altre agenzie ecclesiastiche statunitensi hanno lanciato una petizione affinché gli USA accolgano 100mila profughi siriani, in aggiunta alla quota già stabilita di 100mila provenienti dal resto del mondo. “I profughi nel mondo sono più di 60 milioni, ma la risposta che stiamo dando negli USA è molto inferiore a quella di molti anni fa”, ha dichiarato Erol Kekic, direttore esecutivo del dipartimento per i rifugiati e i migranti del CWS. Dall'inizio del conflitto gli USA hanno accolto 1517 rifugiati siriani, un numero troppo piccolo secondo le organizzazioni cristiane. “Questa è la crisi della nostra generazione e abbiamo la responsabilità morale di agire”, ha sottolineato Kekic. L'obbiettivo della petizione è di raccogliere 100mila firme entro il 30 settembre, una cifra possibile considerando che ad oggi oltre 77mila l'hanno già sottoscritta. Il CWS e il LIS sono impegnati nel sostegno dei profughi già accolti negli USA, un impegno sul quale, dall'altra parte dell'Atlantico, è intervenuta Doris Peschke, segretaria generale della Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME): “Spero davvero che le chiese americane impegnate nel reinsediamento dei rifugiati condividano le loro esperienze con le chiese europee per poterci unire in un pellegrinaggio comune verso il nostro prossimo nel bisogno. Oggi abbiamo una voce – ha proseguito Peschke – che arriva ai nostri governi, alle nostre comunità di fede e più di ogni altra cosa, arriva anche ai rifugiati stessi. Una voce che dice che non staremo in silenzio davanti alle nazioni che chiudono le loro porte”.
Per il testo della petizione: petitions.whitehouse.gov/petition/authorize-and-resettle-syrian-refugees-us.
Clima. Arriva in Italia il People's Pilgrimage verso la Conferenza ONU di Parigi
La Federazione delle chiese evangeliche in Italia tra le organizzazioni aderenti
Roma (NEV), 16 settembre 2015 - Parte il 30 settembre da Roma la tratta italiana del People's Pilgrimage, la marcia verso la Conferenza ONU sul clima (COP21) di Parigi (30 novembre-11 dicembre 2015). Il pellegrinaggio è partito dalle Filippine, ad opera dell'attivista per la giustizia climatica Yeb Sano; nel nostro paese sarà organizzato dalla Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontariato (FOCSIV) che già lo scorso 28 giugno aveva promosso nella Capitale la marcia “Una terra. Una famiglia umana”. Da Roma fino ad Aosta - passando per Assisi, Firenze, Bologna, Milano e Torino, per citare solo alcune delle città comprese nell'itinerario – verranno organizzati ad ogni tappa eventi e manifestazione in collaborazione con diverse comunità di fede e organizzazioni religiose, tra le quali la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) che ha aderito all'iniziativa. Le modalità del pellegrinaggio - che in Italia prende il nome di “Una terra. Una famiglia. In cammino verso Parigi” - sono aperte: ognuno può mettersi in cammino anche solo per una tappa o qualche chilometro. Come si legge in un comunicato stampa della FOCSIV, l'intento è di mettere insieme tutte le persone di fede che vogliano “esprimere pacificamente la propria preoccupazione verso gli effetti dei cambiamenti climatici sul futuro dell'umanità e del pianeta, con particolare attenzione alle popolazioni più povere e vulnerabili”.
Il People's Pilgrimage nasce per iniziativa di Yeb Sano, già negoziatore della Repubblica delle Filippine per i cambiamenti climatici, che, dopo gli effetti devastanti del tifone Hayan sul suo Paese, annunciò durante la conferenza ONU di Varsavia 2013 uno sciopero della fame contro la lentezza e l'inefficacia dei negoziati sul clima. Proprio quella presa di posizione ha ispirato l'iniziativa del Digiuno per il clima ogni primo giorno del mese, lanciata dai giovani luterani mondiali e poi accolta da numerose chiese e organizzazioni evangeliche di tutto il mondo.
Il People's Pilgrimage non sarà l'unico pellegrinaggio a raggiungere Parigi per la COP21. Il punto della situazione sulle iniziative delle chiese europee sarà fatto durante l'incontro che la Conferenza delle chiese europee (KEK) ha convocato il 12-14 ottobre a Schwerte (Germania), presso l’Accademia evangelica di Villigst. Intanto, la campagna “ACT now for climate justice” (http://actclimate.org/), promossa dall'agenzia umanitaria ecumenica Action by Churches Together (ACT) Alliance, chiede a singoli, ad associazioni e chiese di inviare ai propri rappresentanti politici una lettera nella quale si chiede che da Parigi esca un accordo sul clima equo, ambizioso e vincolante.
Diritti. Concluso in Turchia il convegno della KEK su diritti umani e libertà religiosa
I lavori aperti dal patriarca ecumenico Bartolomeo I
Roma (NEV), 16 settembre 2015 - La promozione e la protezione dei diritti umani e della libertà di religione e di credo per ogni essere umano, popolo e nazione fanno parte del DNA della Conferenza delle chiese europee (KEK). Con questa affermazione inizia il documento conclusivo del convegno sui diritti umani organizzato dalla KEK ad Halki, nell'isola turca di Hebeyliada, dal 6 al 9 settembre scorsi. L'incontro ha visto la partecipazione di oltre 40 esperti provenienti da tutta Europa e appartenenti alle chiese membro della KEK, alla società civile, al mondo accademico e alle istituzioni europee. Il convegno è stato aperto dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e, nel suo svolgimento, ha dato l'opportunità ai partecipanti di conoscere meglio il mondo ortodosso di lingua greca. Significativo anche il luogo dell'incontro: Halki era infatti la sede di un'importante scuola di formazione teologica chiusa nel 1971 da una legge della Turchia che bandiva gli istituti privati di educazione superiore.
Tra i molti temi affrontati, la difesa delle minoranze religiose in Europa e oltre, il ruolo della religione nello spazio pubblico, le crisi in Siria e in Iraq. In particolare molti interventi hanno sottolineato la necessità di garantire i più basilari diritti umani ai profughi che stanno giungendo in Europa. Come si legge nel documento finale, “in questo momento storico le chiese europee sono chiamate a condannare pubblicamente le violazioni dei diritti umani subite da profughi e richiedenti asilo, cercando un dialogo con i rispettivi governi per cambiare in meglio la situazione”.
Il fatto che il convegno si sia svolto in Turchia ha suscitato alcune considerazioni da parte dei diversi oratori. Nel discorso inaugurale, il vescovo anglicano Christopher Hill, presidente della KEK, ha sottolineato la generosa ospitalità che la Turchia offre a due milioni di profughi delle vicine nazioni del Medio Oriente. Il documento finale del convegno ha espresso il sostegno dei partecipanti alla richiesta di adesione della Turchia nell'UE, sottolineando tuttavia che “esistono ancora degli ostacoli”: tra questi, la situazione della libertà di religione e di credo che “rimane una questione complicata”, il rapporto con la minoranza curda, la questione armena, e il rapporto tra le comunità turca e greca a Cipro.
Profughi in Europa. Gli organismi di chiese lanciano appelli all’accoglienza dignitosa
Particolare preoccupazione per i gruppi più vulnerabili tra cui i minori
Roma (NEV), 16 settembre 2015 – Le centinaia di migliaia di profughi giunti in questi giorni in Europa, e in particolare nell’Europa settentrionale, hanno spinto numerosi organismi di chiese, europei ed internazionali, a richiamare, da una parte, i governi alle loro responsabilità, e dall’altra ad intensificare il proprio impegno a favore dell’accoglienza di chi fugge da guerre e persecuzioni (vedi NEV 37/2015 - http://www.nev.it/archivio/NEV_7770002005.html).
Lo scorso 10 settembre il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), la Conferenza delle chiese europee (KEK) e la Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME) con una dichiarazione congiunta hanno rinnovato il proprio impegno nel ricevere, sostenere e proteggere i profughi che arrivano in Europa: “In questo momento critico, la cooperazione ecumenica nella risposta è particolarmente importante” si legge nella lettera. Inoltre, i tre organismi di chiese chiedono “un sistema comune europeo di asilo, che comprenda condizioni di accoglienza dignitose e un programma di reinsediamento comune europeo che ponga l'essere umano e la sua dignità al centro dei processi. Esortiamo i governi europei ad assumersi la responsabilità in particolare per la situazione dei minori, il gruppo più vulnerabile spesso privato di una sostanziale stabilità, di una vita familiare piena, nonché dell'istruzione”. Un appello questo, rimasto evidentemente inascoltato, dato l’esito che ha avuto il Consiglio europeo straordinario di lunedì scorso in tema di accoglienza e ridistribuzione dei richiedenti asilo.
Stessa sorte per una lettera inviata alla vigilia del summit straordinario di Bruxelles dalle organizzazioni ecclesiastiche ed umanitarie UE-Cord, ACT Alliance, Eurodiaconia, KEK e CCME ai ministri della giustizia e degli interni dell’Unione europea (UE). Secondo i firmatari della missiva - che esordisce con “cari ministri” - l’Europa sta affrontando una vera e propria crisi umanitaria. Per queste realtà di chiese l’Europa deve essere in grado di dare rifugio alle “persone vulnerabili, indipendentemente dalla loro origine etnica o religiosa, dalla situazione giuridica, o dal modo in cui sono giunti in Europa”. E con forza hanno chiesto alle istituzioni europee e ai governi dell’area Schengen la realizzazione di corridoi umanitari che siano legali e sicuri: unico sistema per evitare di rischiare la vita cadendo nelle reti del traffico criminale degli scafisti e dei contrabbandieri di disperati. Particolare preoccupazione è stata inoltre espressa per l’avvicinarsi della stagione fredda. L’appello si conclude con un elenco di 12 punti che i governi potrebbero attuare da subito, l’ultimo dei quali chiede di istituire un dialogo regolare e costante con le realtà di chiese che sul territorio sono impegnate nell’accoglienza di rifugiati e migranti. (Per scaricare la lettera in inglese:http://www.eurodiaconia.org/images/stories/2015/eu%20refugee%20and%20asylum%20response%2010092015.pdf).
Diritti dei bambini. Il 18 settembre a Ginevra storico accordo tra UNICEF e CEC
Roma (NEV), 16 settembre 2015 – Un partenariato a difesa dei diritti dei bambini e delle bambine: è quanto verrà firmato con un inedito accordo il prossimo 18 settembre a Ginevra tra l’UNICEF e il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Al centro sarà la preoccupazione per i diritti ed il benessere psicofisico del fanciullo a livello internazionale.
I due organismi internazionali daranno così il via ad una collaborazione tesa al monitoraggio e alla promozione dei diritti dei bambini presso le chiese membro del CEC e i suoi partner ecumenici. Un’azione che si vuole capillare, indirizzata a ogni singola comunità delle 345 chiese membro sparse per il mondo. Inoltre, la nuova partnership terrà in particolare conto due tematiche che già ora hanno un impatto negativo sui bambini: il cambiamento climatico e la violenza.
Dopo la firma, in agenda alle ore 10 al Centro ecumenico di Ginevra, ci saranno gli interventi di Liza Barrie dell’UNICEF, responsabile dei partenariati con la società civile, e del pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC. Previsti in collegamento skype rappresentanti della Nigeria e dell’India. Modererà la mattinata Claus Grue del dipartimento comunicazioni del CEC.
TELEGRAFO
(NEV) - Sabato 19 settembre la “Carovana per la dignità del lavoro” - iniziativa della Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) – farà tappa a Parma. La giornata prevede una tavola rotonda, organizzata in collaborazione con la chiesa metodista della città emiliana, dal titolo “Nel segno del lavoro dignitoso e sostenibile. Mondo del lavoro e chiese a confronto” (vedi appuntamenti). Sono previste le relazioni della coordinatrice della GLAM, Antonella Visintin; dell’assessore della Regione Emilia-Romagna per la cultura, le politiche giovanili e la legalità, Massimo Mezzetti, e di Marcella Saccani, già assessore alle politiche sociali della Provincia di Parma. L'incontro si propone di affrontare sotto l’aspetto politico, amministrativo e religioso, le questioni inerenti la legalità e la dignità del lavoro, con un occhio attento alla sostenibilità perché diritto al lavoro e salute ambientale non siano due opzioni che si escludono a vicenda. Oltre ai tre relatori, interverranno rappresentanti dei sindacati, della Confesercenti, delle cooperative sociali e giuristi.
(NEV) - Sabato 19 settembre parte a Lucca un’iniziativa promossa dalla locale chiesa valdese, nell’ambito delle attività del Centro culturale “Pier Martire Vermigli”, e in collaborazione con LuccaLibri Libreria - Caffè letterario. Si tratta di un laboratorio filosofico-religioso dedicato al tema “Fede e pensiero al presente”, e intitolato ai teologi Giovanni Diodati (1576-1649) e Dietrich Bonhoeffer (1906–1945). Il laboratorio - con la consulenza storica, filosofica e teologica di Domenico Maselli, Adriano Fabris e Paolo Ricca - sarà coordinato da Michele Turrisi e condotto secondo la pratica riflessiva comunitaria ispirata alla “P4C” (Philosophy for Community, secondo il modello di Matthew Lipman) come itinerario di ricerca aperto e plurale, esperienza dialogica per credenti e non credenti, in ascolto di parole antiche ma vive, come quelle della Bibbia. L'incontro inaugurale vede l’intervento di Paolo Ricca autore del libro “Le dieci parole di Dio. Le Tavole della libertà e dell’amore” (vedi appuntamenti).
(NEV) – Nella giornata di ieri, 15 settembre, il presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD), vescovo Heinrich Bedford-Strohm, ha incontrato a Bruxelles - al termine di una sua visita in Ungheria e Serbia (13 e 14 settembre) - Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione dell’Unione Europea (UE). Sul tappeto le questioni riferite alla situazione umanitaria dei rifugiati in Europa. In particolare Bedford-Strohm ha ringraziato Juncker per gli sforzi che la UE sta mettendo in atto nell’affrontare la situazione, non senza sottolineare che l’innalzamento di muri a filo spinato sono in contraddizione con il comandamento di Dio sull’amore per il prossimo. Una misura che da una parte criminalizza i profughi, e dall’altra favorisce il traffico, quello sì criminale, dei “passatori”. Si trattava del primo incontro tra il presidente della Commissione UE e il presidente della EKD.
(NEV) - A distanza di pochi giorni la chiesa evangelica “Semplicemente amore”, sita in via Fleming a Milano, ha subito ripetuti atti vandalici. Prima il 6 settembre, poi nella notte tra il 12 e il 13 è stata irrimediabilmente rotta una vetrata anti-sfondamento con quattro grossi fori, forzata una serranda elettrica, sfondato il citofono, danneggiato il muro del locale per il lancio di un cavalletto stradale. “C'è la diffusa e fondata preoccupazione che questi atti siano segni di intolleranza verso la nostra comunità”, ha dichiarato il pastore Riccardo Tocco, sottolineando come "questi episodi intacchino la libertà dell'esercizio del culto”. Non è infatti la prima volta che la chiesa “Semplicemente amore” è oggetto di tali aggressioni: i primi atti vandalici, tra cui un incendio, risalgono al 2005. “La situazione in questi ultimi mesi si è nuovamente aggravata”, ha denunciato Tocco che ha aggiunto: “Attendiamo ora, dallo Stato e dal Comune, immediati interventi per garantire la nostra incolumità e libertà religiosa”.
(NEV) - Alla 72° Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2–12 settembre) per il quinto anno consecutivo è stato assegnato il "Premio per la promozione del dialogo interreligioso" conferito da una giuria internazionale nominata da INTERFILM, ombrello europeo delle associazioni cinematografiche protestanti. Il Premio è stato assegnato alla pellicola iraniana “Wednesday, May 9” di Vahid Jalilvand. La motivazione: “con la sua supplica per la compassione, la carità e l’altruismo sullo sfondo della cultura islamica, quest’opera mostra l’universalità dei valori umani e incoraggia il dialogo interreligioso partendo dalle questioni etiche e non dogmatiche”. La giuria quest’anno era composta da: Brigitte Affolter (Svizzera), pastora a Bienne e copresidente di INTERFILM; Jörg Herrmann (Germania), teologo e giornalista di Amburgo, nonché direttore della “Evangelische Akademie der Nordkirche”; Thanat Pagliani (Italia), metodista, laureato al DAMS di Roma e attualmente iscritto presso l’Istituto di Istruzione Superiore Statale Cine-TV “Roberto Rossellini”. Compito della giuria era premiare il film della competizione che più di altri potesse rafforzare la mutua comprensione, il rispetto e la pace tra popoli di differenti provenienze, storie e fedi (www.inter-film.org).
(NEV) – “Nell’accoglienza dei rifugiati lo Stato è inadempiente”: lo ha detto Jean Fontanieu segretario generale della Federazione di mutuo soccorso protestante di Francia (FEP-Fédération d’entraide protestante) nel corso di una conferenza stampa lo scorso 15 settembre. “La nostra missione consiste nel perseverare e resistere – ha aggiunto -. Perseverare nel senso che stiamo mettendo in campo i mezzi necessari per accogliere sul lungo periodo i rifugiati; resistere, perché siamo alla mercé delle velleità dello Stato che evidentemente non li sta accogliendo”. Troppo autoritario in materia di migrazioni, troppo poco accogliente con chi in base alla Convezione di Ginevra ne ha invece tutto il diritto, il segretario generale della FEP non ha risparmiato nemmeno il Prefetto a cui avrebbe detto: “Lo Stato non sta facendo il suo lavoro!”. Per ora sono disponibili presso le strutture protestanti - chiese, comunità, centri, ma anche singole famiglie – 260 posti per rifugiati bisognosi, 150 dei quali già occupati. La FEP proseguirà nel suo monitoraggio delle disponibilità e nella formazione di team in grado di assicurare anche la seconda accoglienza.
(NEV) - Comune ai cristiani di tutte le chiese, il battesimo - come l'eucarestia - unisce e al contempo divide la cristianità. A partire da un'articolata indagine storica, Paolo Ricca nel suo ultimo libro “Dal battesimo allo 'sbattezzo'. La storia tormentata del battesimo cristiano” (ed. Claudiana, pagg. 343, euro 19.50) riflette sui diversi argomenti teologici legati al tema e collocandolo in un orizzonte ecumenico. Come spiega lo stesso autore, il volume “si propone di raccontare le tappe principali della storia del battesimo e di chiarire, per quanto possibile, alcune questioni cruciali. Qual è il significato originario, biblico, del battesimo cristiano? Che cosa significa, in ottica cristiana, battezzare ed essere battezzati? Quando e per quale ragione nella chiesa è iniziato il battesimo dei bambini? Perché si è imposto come forma dominante e poi esclusiva? Per quali motivi il movimento anabattista lo mise radicalmente in questione, diventando oggetto di una durissima persecuzione da parte delle chiese? Infine, si intende riflettere sul valore dei diversi argomenti teologici e situare il problema in un orizzonte ecumenico”. Claudiana, via S. Pio V 15, 10125 Torino; www.claudiana.it.
(NEV) - “Amare la vita fino alla fine. Intervista a Roland Kunz”, “Il Grossmünster apre ai profughi. Richiedenti l'asilo a Zurigo” e “Dolci colline e aspre vette. Tempo del Creato 2015” sono i tre servizi di copertina del numero di settembre di “Voce evangelica”, mensile della Conferenza delle chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera (CELIS). In sommario, notizie dalle chiese, meditazioni, testimonianze, notizie brevi. Voce evangelica, via Landriani 10, 6900 Lugano; www.voceevangelica.ch
APPUNTAMENTI
MILANO – Dal 18 al 20 settembre, il progetto “Gallo verde” organizza il convegno “Chiese per il pianeta. Nutrire il pianeta, salvaguardare il Creato”. Presso il tempio valdese, via Francesco Sforza 12a (www.galloverde.it).
PARMA – Sabato 19, nell'ambito della “Carovana per la dignità del lavoro”, la chiesa metodista di Parma-Mezzani invita alla tavola rotonda “Nel segno del lavoro dignitoso e sostenibile. Mondo del lavoro e chiese a confronto”. Relazioni di Massimo Mezzetti, Marcella Saccani e Antonella Visintin. Modera Salvatore Taranto; intervengono inoltre Simone Baglioni, Raffaele Tagliani, Stefano Cantoni, Alessandro Catellani, Fabio Faccini. Alle 10 presso la sede del Consorzio solidarietà sociale, strada Cavagnari 3.
LUCCA – Sabato 19, in occasione dell'inaugurazione del laboratorio “Fede e pensiero al presente”, il Centro culturale “Pier Martire Vermigli” e LuccaLibri - Libreria Caffè letterario, invitano a un incontro con Paolo Ricca a partire dal suo libro “Le Dieci parole di Dio. Le Tavole della libertà e dell'amore” (ed. Morcelliana). Introduce e coordina Domenico Maselli; interventi musicali di Andrea Salvone e Salvatore Cilia. Alle 17 in via Galli Tassi 50.
TORINO – Sabato 19, nell'ambito di “Aspettando Torino Spiritualità”, la chiesa valdese del capoluogo piemontese, Radio Beckwith evangelica e l'editrice Claudiana invitano all'incontro con Stefano Giannatempo su “Di pianeta in pianeta: un’esplorazione del Piccolo principe fra teologia e teatro”. Interviene il laboratorio teatrale dell’Unitre di Airasca. Alle 18 presso il tempio valdese di corso Principe Oddone 7.
VENEZIA – Sabato 19, il Centro culturale protestante “Palazzo Cavagnis” invita allo spettacolo di musica e teatro “Lettere mozartiane”; interviene l’ensemble del Bagatto. Alle 18 in calle lunga Santa Maria Formosa, Castello 5170.
ROMA – Domenica 20, la chiesa battista di Centocelle insieme ad altre sei chiese evangeliche e alla locale parrocchia cattolica celebrano la Giornata del Creato. Verrà inoltre inaugurato il Giardino sensoriale della casa di riposo “G. B. Taylor”. A partire dalle 11 in via delle Spighe 8.
ROMA – Domenica 20, culto di ringraziamento per la libera predicazione del Vangelo in Roma, in ricordo del XX Settembre 1870. Predicazione di Mario Cignoni. Alle 18.30 presso la chiesa valdese di Roma, via IV Novembre 107.
PARMA – Domenica 20, il Consiglio cittadino delle chiese cristiane e il Gruppo dicesano “Giustizia, pace e ambiente” organizzano la Giornata ecumenica per la salvaguardia dell'ambiente sul tema “I cristiani e la destinazione comune dei beni”. Il programma prevede alle 17, da piazzale Salvo D'Acquisto, camminata da San Francesco del Prato all'Orto dei benedettini; alle 18, presso la foresteria del monastero di San Giovanni evangelista, laboratori sul tema dell'incontro; alle 20, presso il chiostro del seminario maggiore, agape comune, alle 21, presso il Battistero, ascolto e preghiera con il Coro ecumenico di Parma.
FIRENZE – Martedì 22, nell'ambito degli incontri ecumenici sulla salvaguardia del Creato, Letizia Tomassone interviene su “Consiglio ecumenico delle chiese e giustizia comune”. Alle 18 presso la chiesa luterana, via Bardi 20.
ROMA – Martedì 22, la libreria Claudiana organizza una conversazione con Antonio Canu, autore di “Roma selvatica”, Marta Salimei e Ida Tonini, autrici di “Adagio per giardini, Passeggiate romane nel verde. Sguardi inediti e complementari sulla presenza della natura nella Capitale”. Alle 18.30 in via Marianna Dionigi 59.
VENEZIA – Mercoledì 23, il Centro culturale protestante “Palazzo Cavagnis” invita al recital per chitarra di Elio Rimondi, “Consonanze e dissonanze – Scontro tra corde”. Alle 18 in calle lunga Santa Maria Formosa, Castello 5170.
TELEVISIONE – Lunedì 21, su RAIDUE alle 8 circa, la rubrica “Protestantesimo” manda in onda la replica della puntata con i servizi “La Buona Novella secondo Fabrizio de' Andrè”, “Cape Town, Distric 6”, e “Bambini di fronte a Dio”. Le trasmissioni sono disponibili anche sul sito della RAI, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv041.php.
RADIO - Ogni domenica mattina alle 7.35 su RAI Radiouno, “Culto Evangelico” propone una predicazione (20 settembre, pastore Luca Baratto), notizie dal mondo evangelico, appuntamenti e commenti di attualità. Le trasmissioni possono essere riascoltate collegandosi al sito www.cultoevangelico.rai.it.
Muri, frontiere e respingimenti
Lampedusa, Agrigento (NEV), 16 settembre 2015 - In questi giorni la situazione a Lampedusa appare tranquilla. Da più di una settimana non ci sono arrivi sull’isola e il Centro di accoglienza da questa mattina è vuoto. Ci sono stati dei salvataggi nel Canale di Sicilia lunedì ma si tratta di numeri ridotti rispetto ad altri periodi. Questo momento di apparente calma, probabilmente dovuto alle condizioni del mare, potrebbe interrompersi da un giorno all’altro con nuovi arrivi, come ormai abbiamo visto accadere diverse volte. Nel frattempo le notizie che si muovono intono a noi ci continuano a raccontare di tantissimi profughi che si spostano tra confini e frontiere. E purtroppo anche di morti come accaduto ieri a largo della Turchia.
L’Ungheria, mentre termina di costruire il suo muro di filo spinato, da ieri ha dispiegato forze militari per far rispettare la nuova legge che permette di arrestare ed espellere quanti cercano di entrare illegalmente nel territorio, già quasi 10.000 sono stati i migranti fermati e 174 quelli arrestati al confine con la Serbia. Questo perché il flusso, soprattutto di siriani verso la Germania non si ferma, e quest’ultima continua i controlli alle frontiere come Austria, Olanda e Slovacchia, mentre la Francia si dice pronta a istituirli al confine con l’Italia.
Intanto ieri si è svolto un altro vertice a Bruxelles dal quale i paesi europei ancora una volta non escono con un accordo unanime sulle cosiddette quote di spartizione dei profughi. Il Ministro degli interni tedesco Thomas de Maizière avrebbe parlato di “modi per esercitare pressione” verso quei paesi europei che non si attengono al principio delle quote di migranti proposto dal piano Junker, facendo intendere a possibili sanzioni o tagli ai fondi UE. Sembra quindi continuare un braccio di ferro tra quei paesi che non vogliono accettare di accogliere un numero di migranti proposto dall’Unione, mentre altri continuano a farsi carico della maggiore pressione, in uno spirito tutt’altro che solidale e unitario.
Quello che invece è stato deciso a Bruxelles è di proseguire la lotta agli scafisti, approvando la “fase 2” dell’operazione Eunavfor Med per cui “le navi europee hanno il via libera per fermare e controllare in acque internazionali le barche dei migranti, con l'autorità di sequestrarle e distruggerle, ma sempre con la massima attenzione a salvare le vite umane”. Difficile comprendere cosa ci sia di nuovo rispetto a quanto già avviene, le imbarcazioni dalle quali sono tratti in salvo i profughi vengono spesso già affondate, e di molte altre non si ha proprio notizia. Svolgere queste operazioni in acque internazionali potrebbe invece creare la condizione per un intervento militare in Libia, che comunque richiederebbe l’approvazione dell’ONU. Quello che può sembrare sospetto è piuttosto la possibilità di dirottare le imbarcazioni di migranti, come menzionato nel documento che spiega gli obiettivi dell’operazione: come si possono salvare vite umane da un lato e dall’altro magari rimandarle indietro, verso le coste da cui sono sfuggite a violenze e abusi?
In questa direzione e sollevando dubbi analoghi è la decisione di costituire hotspot, quindi di fatto nuovi centri di identificazione ed espulsione, in alcune zone nell’Italia del sud, a partire proprio da Lampedusa. Qui dovrebbe istituirsi il più grande, fino a 500 posti, seguito da Trapani (400) e altri, come Pozzallo, Porto Empedocle, Augusta e Taranto con 300 posti. Questo sembra essere un passo indietro in termini di accoglienza, in quanto i migranti sarebbero identificati indipendentemente dalla loro volontà di rimanere in Italia e per quanti non fosse concesso lo status di rifugiato è previsto il rimpatrio a spese dell’Unione Europea. Questa decisione sembra cercare di rispondere alla richiesta dell’Unione di identificare i migranti come condizione necessaria per poterli ricollocare in altri paesi del nord Europa. In questo quadro Lampedusa potrebbe tornare ad essere un luogo con grande concentrazione di persone, chiuse in un centro nel quale dovrebbero stare pochi giorni con il sospetto che le solite lungaggini burocratiche obblighino a una permanenza maggiore, in una situazione anche di rischio di rimpatrio. Come scrive l’attento analista Fulvio Vassallo Paleologo: “Di fatto la Merkel e i suoi colleghi europei hanno posto all'Italia una condizione impossibile da adempiere nel breve periodo, un modo per evitare di accettare trasferimenti di quote di richiedenti asilo, già presenti nel nostro paese, verso la Germania o altri paesi europei”.
Questo vertice di Bruxelles non sembra aver quindi concluso niente di nuovo, se non il preannunciato evolversi dell’operazione Eunavfor Med e l’istituzione di nuovi centri di identificazione ed espulsione dal nome apparentemente meno sgradevole. La direzione sembra essere sempre quella di rafforzare le frontiere e i respingimenti invece che proporre vie legali di arrivo in Europa. Sembra che si scelgano politiche di contrasto al traffico di esseri umani di tipo militare ed espulsivo quando invece la strada migliore sarebbe quella dei corridoi umanitari.
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