7 ottobre 2015 - Aceb_PugliaBasilicata

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ANNO XI- Aggiornato al: 17 Ottobre 2017
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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NEV
 



NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
protestantesimo - ecumenismo - religioni
Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
 
7 ottobre 2015
settimanale - anno II (XXXVI) - numero 41
 
 
* EDITORIALE: Nel Mediterraneo si muore anche il 3 ottobre, di Paolo Naso
* “Testimoniare con i migranti”. In Turchia una Consultazione internazionale di chiese
* Cambiamento climatico. Leader cristiani in marcia verso Parigi
* Ecumenismo. Visita del papa ai luterani di Roma
* Sinodo dei vescovi. La rappresentanza delle chiese protestanti
* Economia. Oikocredit compie 40 anni
* Cultura. Al via la terza stagione di “Musica al Tempio” presso la chiesa valdese di Milano
* TELEGRAFO: Notizie in breve
* APPUNTAMENTI
* MEDITERRANEAN HOPE: Lo sguardo di Lampedusa
 
EDITORIALE
 
Nel Mediterraneo si muore anche il 3 ottobre
di Paolo Naso, commissione studi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
 
Il 3 ottobre del 2013 a pochi metri dalle spiagge di Lampedusa morivano 368 persone, uccise dalla violenza della dittatura che subivano in Eritrea ma anche da un sistema di leggi che impediva loro di arrivare in sicurezza in quell’Europa che avrebbe dovuto tutelare e garantire i diritti umani di chi fugge da violenze, persecuzioni, stragi. L’immagine delle 368 bare allineate in un deposito dell’aeroporto fece il giro del mondo e suscitò un’ondata di emozioni molto intensa. L’operazione Mare Nostrum nacque da quella tragedia e da quello scandalo morale e, da allora, la data del 3 ottobre è diventata un simbolo e un monito a tutta l’Europa perché abbatta il muro che sta costruendo attorno ad essa.
Anche quest’anno uomini e donne di diverse fedi si sono ritrovati a Lampedusa per fare memoria di quell’evento e per rinnovare la loro richiesta di un nuovo e diverso approccio alle migrazioni mediterranee. Le migliaia di persone che bussano all’Europa non sono i migranti “economici” che l’Italia ha conosciuto a partire dalla metà degli anni ’70. Basta osservare le loro provenienze e immedesimarsi nell’inferno che vivono passando mesi in attesa di un criminale che dopo aver estorto loro migliaia di euro li carichi in una stiva di fumi e vapori, per capire che siamo di fronte a un fenomeno nuovo, in cui il tema della povertà si intreccia a quello delle persecuzioni, la desertificazione a quello dei diritti, la carestia a quello della libertà. E’ una nuova migrazione globale - distinta e diversa da quella che ha attraversato il Novecento - e che ha una stretta relazione con il fallimento degli interventi militari occidentali in Afghanistan, Iraq, Libia… Certo, nel grande disordine mediterraneo c’è anche altro come l’insorgere del peggiore fondamentalismo di matrice islamista, cupo e blasfemo quanto violento e in grado di destabilizzare un’ampia area geopolitica del Medio Oriente e del Nord Africa; o l’esito incerto delle rivoluzione arabe; e persino il gioco egemonico di alcuni paesi arabi. Ma le migliaia di profughi che oggi bussano alla nostra porta sono anche le vittime dei “nostri errori” e dei fallimenti politici e militari dell’Occidente, compresa l’Europa che oggi alza muri e fortificazioni per proteggersi dall’ondata migratoria.
Questo hanno ribadito i cristiani – cattolici, protestanti, ortodossi – ma anche i musulmani, gli induisti, i buddhisti, i sikh e i mormoni che si sono ritrovati a Lampedusa per pregare insieme e rinnovare un patto di impegno per una nuova politica migratoria globale.
Ma mentre tornavamo a casa, confortati dall’amicizia e dal sostegno di tanti lampedusani che avevano voluto condividere questo momento di preghiera e di impegno, ci ha raggiunto la notizia di circa un centinaio di morti a poche miglia di distanza dalla costa libica. A seguire il solito corredo di immagini, di corpi galleggianti, di volti sfigurati di bambini, di dichiarazioni più o meno ipocritamente commosse.
Nulla che non fosse già visto, perché nel Mediterraneo si muore anche il 3 ottobre. E tra qualche anno non sapremo bene quale strage abbia originato una data divenuta simbolica.
Nei prossimi giorni la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e la Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con le autorità italiane, attiveranno dei corridoi umanitari che consentiranno a soggetti vulnerabili e in condizione di pericolo di ottenere un visto di protezione umanitaria che consentirà loro di raggiungere l’Italia in sicurezza. Sarà un test, una “buona pratica” da verificare e possibilmente da estendere ad altri paesi europei. Ma intanto si inizia con l’Italia, all’avanguardia nell’adozione di un provvedimento di accoglienza “guidata” nei confronti di uomini, donne e minori bisognosi di protezione che si sono raccolti in Marocco e in Libano. E’ uno degli sbocchi di Mediterranean Hope, il programma sulle migrazioni mediterranee lanciato dalla FCEI oltre un anno fa, e ormai sostenuto da chiese di tutta Europa. Politicamente è l’aspetto più importante e impegnativo dell’intero programma. E comporta un grande impegno, forse al di sopra delle nostre possibilità di accompagnamento e di accoglienza. Ma lo dobbiamo alle vittime senza nome di cui fatichiamo a tenere la contabilità. Lo dobbiamo anche alla nostra coscienza cristiana che non ce la fa a sopportare in silenzio stragi che si ripetono persino il 3 ottobre. (nev-notizie evangeliche 41/15)
 
 
“Testimoniare con i migranti”. In Turchia una Consultazione internazionale di chiese
Per la Federazione delle chiese evangeliche in Italia parteciperà la vice presidente Gabriela Lio
 
Roma (NEV), 7 ottobre 2015 - La sesta Consultazione internazionale delle chiese “Testimoniare con i migranti” (CWWM) si terrà a Istanbul, in Turchia, due giorni prima della convocazione della “Civil Society Days” (12-13 ottobre), ottavo Forum globale su migrazione e sviluppo previsto nello stesso luogo dal 14 al 16 ottobre. All’incontro di chiese “Testimoniare con i migranti”, parteciperà la pastora battista e vice presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Gabriela Lio. “La CWWM è una piattaforma internazionale per la difesa comune dei migranti composta da avvocati, chiese e organismi ecumenici, tra i quali figura anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) – ha ricordato Lio –. La CWWM ritiene che i migranti, in quanto esseri umani, non possano essere ridotti a meri prodotti da negoziare e/o scambiare nel mercato globale e che la libertà di circolazione delle persone sia un diritto umano. La migrazione forzata pertanto è una violazione di tale diritto. In occasione dell’incontro – ha proseguito Lio – porterò l’esperienza di Mediterranean Hope (MH), il progetto della FCEI che prevede un osservatorio sulle migrazioni a Lampedusa, una Casa delle culture e di accoglienza a Scicli (RG), un relocation desk a Roma. In questi giorni, insieme alla comunità di Sant’Egidio, la FCEI sta attivando l’apertura di corridoi umanitari che dal Marocco possano garantire a profughi particolarmente vulnerabili viaggi nel rispetto dei diritti umani e della loro dignità”.
La CWWM lavora da tempo per la giustizia e la pace con tre obiettivi principali: l’analisi e la riflessione teologica, la difesa dei diritti umani e la sensibilizzazione sociale e culturale. “Questa sarà un'occasione importante – ha concluso Lio – per conoscere l'agenda del CWWM e condividere con loro le nostre esperienze e gli impegni futuri. Il tema centrale sarà proprio quello delle migrazioni forzate che derivano dalla mancanza di opportunità che queste persone hanno nei loro paesi d’origine, una mancanza di opportunità che nasce dalla disuguaglianza e dall'ingiustizia globale”.
 
 
 
Cambiamento climatico. Leader cristiani in marcia verso Parigi
In Germania una tappa con Olav Fykse Tveit (CEC) e Heinrich Bedford-Strohm (EKD)
 
Roma (NEV), 7 ottobre 2015 – Una quarantina di leader cristiani si incontreranno a Lengerich, vicino Münster in Germania, per segnare insieme una tappa del “pellegrinaggio per il clima” partito lo scorso giugno dal Capo Nord e diretto a Parigi, dove tra poche settimane si svolgerà la Conferenza ONU sul clima (COP21). Giunti nella regione del Nord-Reno Vestfalia, per i circa 300 pellegrini in marcia a favore della giustizia climatica, la chiesa evangelica del Land tedesco organizza il prossimo 13 ottobre una tappa di riflessione serale con il tema “Sfida del cambiamento climatico – Cosa fanno le chiese in Europa?” a cui interverranno, fra gli altri, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) Olav Fykse Tveit, e il presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD) Heinrich Bedford-Strohm. Questo, non prima di aver percorso insieme, pellegrini e leader cristiani, 7 km da Leeden a Lengerich: una camminata ecumenica dal motto “Andate!” a cui le chiese evangelica e cattolica della regione hanno invitato tutta la cittadinanza a partecipare.
In Europa e nel mondo di “pellegrinaggi per il clima” se ne contano diversi. L’idea è partita dalle Filippine ad opera dell'attivista per la giustizia climatica Yeb Saño che attualmente si trova in marcia tra Roma e Parigi (vedi intervista in NEV 40/15). Le marce, organizzate da realtà ecclesiastiche e dalla società civile per chiedere ai potenti della terra che si incontreranno a Parigi un accordo vincolante a protezione delle popolazioni più vulnerabili del pianeta, confluiranno tutte il 28 novembre nella capitale francese per un grande evento finale. La scorsa settimana un “People’s Pilgrimage” a carattere interreligioso promosso dalla FOCSIV è partito da Roma con la partecipazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) (vedi NEV 39/15).
 
 
Ecumenismo. Visita del papa ai luterani di Roma
Precisazione della CELI sull’idea di ecumenismo
 
Roma (NEV), 7 ottobre 2015 – Con un comunicato stampa diffuso lo scorso 2 ottobre, la Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) si è detta “lieta della prossima visita del 15 novembre da parte di papa Francesco alla Comunità luterana di Roma”. Inoltre, la CELI è grata alla comunità di Roma, guidata dal pastore Jens-Martin Kruse, “per l’impegno profuso nel rendere possibile l’evento che consiste nella celebrazione congiunta di un culto” (vedi NEV 38/2015).
Tuttavia, in merito a recenti dichiarazioni del pastore Kruse pubblicate su alcuni organi d’informazione, la CELI - per mezzo del comunicato stampa - ha tenuto a fare qualche precisazione “per spiegare meglio l’idea che la CELI stessa ha dell’ecumenismo”.
“Per noi luterani a Roma, Francesco è il nostro vescovo”: questa l’affermazione - pur relativizzata dal pastore Kruse nel prosieguo della sua dichiarazione - che ha causato qualche scontento. Secondo la CELI essa potrebbe “indurre in una errata interpretazione del pensiero della Chiesa luterana sulle proprie relazioni con la Chiesa cattolica romana. La CELI è determinata nell’impegno a migliorare sempre di più i rapporti con la Chiesa cattolica romana, fermamente convinta che gli elementi in comune tra le due Chiese siano decisamente più importanti delle differenze esistenti”. Ma la CELI “per realizzare una sincera Unità dei Cristiani come formulata nel Credo, non ritiene opportuno, nella situazione attuale, ignorare le differenze costituzionali di entrambe le Chiese”.
“D’altronde – come ha spiegato Heiner Bludau, decano della CELI – esiste una differenza sostanziale tra la visita del papa presso una realtà cattolica romana e quella presso una comunità luterana”.
La CELI ribadisce fortemente che occasioni d’incontro, come quella del prossimo novembre, sono utili per una sempre maggiore conoscenza reciproca e per la prosecuzione di un cammino ecumenico che la CELI ha sempre percorso e continua a percorrere insieme alle altre chiese protestanti cui è legata.
 
 
Sinodo dei vescovi. La rappresentanza delle chiese protestanti
La teologa valdese Letizia Tomassone: “Un soggetto assente: le donne”
 
Roma (NEV), 7 ottobre 2015 - “E’ una spiacevole ed evidente realtà che tutti i votanti siano uomini - ha dichiarato il pastore metodista Tim Macquiban all'agenzia NEV riguardo alla rappresentanza delle chiese non cattoliche al Sinodo dei vescovi sul tema della famiglia - e riflette il triste sbilanciamento di genere della leadership delle chiese in generale, sia cattoliche che non cattoliche”. Mentre l'anno scorso infatti tra gli ospiti di chiese non cattoliche (i “delegati fraterni”) c'era, per parte battista, Valérie Douval-Poujol (intervista su Riforma.it), quest'anno tutti i rappresentanti sono uomini. Dodici in tutto, sei ortodossi e sei protestanti. Il pastore Ndanganeni Petrus Phaswana, per la Federazione luterana mondiale (FLM), il pastore Robert Welsh, per la Christian Church (Disciples of Christ), il pastore Roy Medley, segretario generale delle Chiese battiste negli Stati Uniti d'America, il pastore Walter Altmann, del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), il pastore Thomas Schirrmacher, presidente della commissione teologia dell'Alleanza evangelica mondiale, e per i metodisti il pastore Macquiban, pastore a Roma presso la chiesa metodista di Ponte Sant'Angelo e direttore del Methodist ecumenical office Rome (MEOR). “Il Sinodo cattolico che si occuperà dei temi della famiglia vede un soggetto del tutto assente: le donne - ha dichiarato al NEV nel suo editoriale la pastora Letizia Tomassone -. Solo tredici presenze, di cui tre religiose nominate e non elette, e tutte senza possibilità di voto. […] E' necessario che le diversità siano ascoltate e non messe a tacere o demonizzate, e che costituiscano la base e la linfa del magistero cattolico”. “La ‘santità della vita’ e la comprensione del matrimonio come sacramento saranno oggetto di intensa discussione, alla luce anche delle recenti aperture in seno alla chiesa cattolica delle posizioni più tradizionali”, ha concluso Macquiban.
 
 
Economia. Oikocredit compie 40 anni
Creato dal CEC è oggi fra i principali erogatori di micro-credito al mondo
 
Roma (NEV/Riforma.it), 7 ottobre 2015 - Fu il supporto alle chiese sconvolte dal conflitto in Vietnam da un lato e a quelle impegnate in Sud Africa a combattere l’apartheid dall’altro che spinse i rappresentanti del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) a dare vita nel 1975 a Oikocredit, un sistema di finanziamento internazionale pensato per gestire parte dei capitali delle chiese membro del CEC, ideato per evitare azioni sporadiche e confuse, nel tentativo di dare organicità ed equilibrio alle azioni di sovvenzione che di volta in volta si fossero presentate.
Oggi Oikocredit ha compiuto 40 anni, non è più alle dirette dipendenze del CEC, ma è comunque legato da un filo più che doppio alle comunità religiose che lo hanno ideato. E’ divenuto nel tempo uno dei maggiori attori di micro-finanza presenti sullo scenario globale, impegnato in questi anni in particolar modo nella promozione del ruolo delle donne nella società e nello sviluppo delle zone rurali del pianeta. E quindi, in ordine sparso, negli ultimi anni si sono sostenuti progetti a favore delle donne in India per insegnar loro a gestire meglio la rete idrica, in Uganda per selezionare le migliori qualità di semi delle varie colture, e avanti di questo passo, con un focus sempre acceso sull’agricoltura.
Il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e tecniche è l’assioma principe adottato da Oikocredit per garantire un vero futuro di autonomia e non di mera sussidiarietà ai beneficiari.
In anni in cui le banche non erogano crediti nel timore di non rientrare dei capitali prestati, Oikocredit ha il 100% dei prestiti rimborsati, un record che garantisce la solidità e il buon funzionamento del sistema finanziario, nonostante la maggior parte dei fondi vengano destinati all’agricoltura, in cui solitamente la percentuale dei rientri economici è assai bassa.
La Germania, l’Olanda, gli Stati Uniti, l’Austria e la Svizzera sono i paesi che contano maggiori investitori all’interno di Oikocredit. Soltanto in Svizzera romanda si contano 670 finanziatori, quasi tutti rappresentanti delle comunità religiose, convinti e motivati anche dai continui momenti di incontro e aggiornamento fra sostenitori e sostenuti, così che il filo diretto del contatto, anche umano, non venga mai spezzato.
 
 
 
Cultura. Al via la terza stagione di “Musica al Tempio” presso la chiesa valdese di Milano

Roma (NEV), 7 ottobre 2015 - Dal prossimo 13 ottobre riprendono a Milano presso la chiesa valdese i concerti dell’Associazione “Musica al Tempio” con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Milano. Ad aprire la terza stagione di quello che in poco tempo è diventato un apprezzato spazio di incontro e conoscenza a favore della cultura musicale, sarà alle 20.30 la prova aperta dell’Orchestra e dell’Ensemble vocale La Barocca, diretta da Ruben Jais con brani di Georg Friedrich Händel. “Tre sono i punti di forza di questa nuovo cartellone – ha sottolineato Mimma Guastoni, presidente dell’Associazione “Musica al tempio” –: dare opportunità a giovani talenti, accogliere doni come la possibilità di ospitare gratuitamente importanti orchestre e musicisti o cantanti e saper cogliere lezioni dal passato musicale per l’oggi”.
Per parte sua il pastore Giuseppe Platone della chiesa valdese di Milano ha ricordato l’importanza che da sempre musica e canto ricoprono nell’ethos protestante. Il tempio non è un luogo sacro dedicato esclusivamente al culto, ma è un luogo aperto a tutte quelle espressioni che possono arricchire la città (Il programma è consultabile al sito www.musicaaltempio.it)
 
 
TELEGRAFO
 
(NEV) - “Voci di donne che resistono” è l'iniziativa promossa da Confronti sul tema donne e resistenza in agenda il prossimo 15 e 16 ottobre a Roma. Martedì 13 ottobre, alle 11.30, l’iniziativa verrà presentata presso la sala stampa della Camera dei Deputati in via della Missione 4 a Roma. Interverranno Khalid Chaouki, deputato PD, Claudio Paravati, direttore Confronti, Gian Mario Gillio, FCEI, e le testimoni: Rada Zarkovic, (Bosnia Erzegovina); Ghaffar Selay (Afghanistan); Ozlem Tanrikulu (Kobane). Il convegno avrà luogo giovedì 15 ottobre, dalle 10 alle 18, presso la sala Walter Tobagi della Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI). Parteciperanno, insieme alle testimoni di questa edizione del progetto, esperti, giornalisti e operatori. Venerdì 16 ottobre, alle 16, le testimoni interverranno nell’ambito del Master in "Pari opportunità, Studi e Politiche di genere” dell’Università degli Studi Roma Tre, che patrocina l’iniziativa. “Dal conflitto alla ricostruzione: strategie al femminile”, è sostenuto con i fondi 8 per mille della Chiesa valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi. Per maggiori informazioni: www.confronti.net – info@confronti.net.
 
(NEV) - “Teologia del ‘900” è il titolo del corso pubblico che Fulvio Ferrario, decano della Facoltà valdese di teologia di Roma e docente di teologia Sistematica terrà a partire da domani 8 ottobre 2015, tutti i giovedì, sino al 21 gennaio 2016. Il corso è rivolto a un pubblico interessato, ma non necessariamente specialistico, per fornire una prima introduzione ad alcuni grandi temi sul contributo della teologia al dibattito culturale e alla dimensione rilevante del travaglio spirituale del Novecento. “Che cosa dice l’Antico Testamento? Introduzione alla sua lettura” è invece il titolo del corso pubblico proposto da Daniele Garrone, professore di Antico Testamento che, ogni martedì a partire dal 13 ottobre, sino al 3 febbraio 2016 affronterà la disciplina dell’introduzione all’Antico Testamento. Nel corso si cercherà attraverso l’esame di alcuni temi particolarmente significativi, di delineare le linee portanti del discorso teologico dell’Antico Testamento e le sue variazioni. I corsi si terranno presso la Facoltà valdese di teologia di Roma, Via Pietro Cossa, 42 (vedi appuntamenti).
 
(NEV) – Si terrà a Roma la prima edizione del “Piccolo festival delle religioni”, dal titolo “Religioni, Italia, Europa”, organizzato dalla rivista Confronti e dall'Associazione italiana di sociologia delle religioni. Tre gli appuntamenti, alle ore 18 presso i locali della chiesa metodista di Via Firenze 38 (Roma), i giorni 12, 13 e 20 ottobre. Il primo incontro, lunedì 12 ottobre, dal titolo “Secolarizzazioni e religioni nell'Europa di oggi” vedrà come relatori Paolo Naso, professore alla Sapienza e coordinatore della Commissione studi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), e Vincenzo Pace, professore a Padova. Martedì 13 ottobre l'incontro è intitolato “Spiritualità senza Dio”, con relatore Luigi Berzano, Università di Torino, giornalisti ed esperti come discussant. All'ultimo incontro, il 20 ottobre, “I testimoni di Geova”, parlerà Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, con i giornalisti Andrea Tornielli e Antonio Del Rio. Gli incontri saranno aperti e moderati dalla professoressa Maria Immacolata Macioti, coordinatrice della Associazione italiana di sociologia - sezione sociologia della religione, e da Claudio Paravati, direttore di Confronti. Per maggiori informazioni: www.confronti.net e info@confronti.net.
 
(NEV) – Il Comune di Milano, il Servizio Musei Storici e il Comitato per il Centenario Gruppo Alpini Milano Centro “Giulio Bedeschi” il 10 ottobre propongono la giornata di studi “Oltre la fede 1915-1918. L’aspetto multireligioso nell’Esercito Italiano”. Tema centrale del convegno è la spiritualità nel Regio Esercito Italiano e l’attenzione alle confessioni religiose dei combattenti. Con la circolare del 12 aprile 1915 del Generale Cadorna il Regio Esercito Italiano introdusse gli ecclesiastici per l’assistenza spirituale dei combattenti, anche di diverse religioni. Il convegno affronterà tematiche ad oggi poco esplorate: i valdesi in grigioverde, il contributo degli ebrei all'eroismo sui campi di battaglia, gli operai musulmani impiegati dal Regio Esercito Italiano solo nelle fabbriche di munizioni. Nella sessione del mattino interverrà il pastore valdese, Giuseppe Platone. L’iniziativa rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale. L’appuntamento è sabato 10 ottobre dalle 9 presso Palazzo Moriggia-Museo del Risorgimento, sala conferenze, via Borgonuovo 23, Milano.
 
(NEV) – “Le risorse finanziarie sono sempre più limitate, anche per effetto del cambio delle altre monete col franco svizzero, che noi usiamo per le spese locali” ha dichiarato il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). L'aumento delle spese di struttura, dovute alla forza della moneta svizzera, costringe il CEC che ha sede a Ginevra (Svizzera) a prevedere tagli di personale e rimodulare il proprio lavoro. “Eppure crescono le aspettative delle chiese membro, dei partner ecumenici e delle organizzazioni internazionali nei confronti del lavoro del CEC - ha commentato Tveit -. Siamo impegnati a portare avanti il mandato 2014-17 con le risorse a disposizione; lavoriamo con attenzione alla sostenibilità finanziaria del lavoro del Consiglio, e siamo incoraggiati dal forte impegno dei partner che lavorano con noi”.
 
(NEV) – La Federazione giovanile evangelica in Italia (FGEI) bandisce per il secondo anno il “Concorso Federico Bo”. Il concorso, nato in memoria del consigliere della FGEI prematuramente scomparso, prevede come premio una “borsa viaggio” di 150 euro. Il gruppo giovanile che vincerà potrà usare tale somma per coprire le spese di viaggio di modo da condividere il proprio progetto con altri gruppi giovanili e altre chiese. Il premio intende ricordare la testimonianza di Federico Bo che con la sua azione sul territorio ha avvicinato tra loro i gruppi giovanili locali. Il Concorso ha come scadenza il 30 novembre, per maggiori informazioni e per ricevere la domanda di partecipazione scrivere a segreteria.fgei@gmail.com – cassa.fgei@gmail.com.
 
(NEV) – E' stato presentato il volume “Buono e giusto”, edizioni Terra Santa, presso la biblioteca si Suzzara (MN), con un incontro pubblico dal titolo “Buono e giusto: a tavola con ebrei, cristiani e mussulmani”. Il volume affronta il tema del cibo nei testi delle tre religioni abramitiche: ebraismo, cristianesimo e islam. Le tre sezioni sono state curate da Claudio Paravati, direttore di Confronti (cristianesimo), Claudia Milani, docente di ebraismo presso l'Istituto di Scienze Religiose di Torino (ebraismo), e Paolo Branca, docente di islamistica presso l’Università Cattolica di Milano (islam). Prevista la presentazione del volume anche presso la libreria Claudiana di Milano, Via Francesco Sforza 12a, giovedì 8 ottobre alle ore 18.
 
(NEV) – Il numero di ottobre della rivista Confronti, mensile di fede, politica e vita quotidiana, diretto da Claudio Paravati, si apre con gli editoriali di Vittorio Agnoletto “Vittime del paradigma liberista”, di Giancarla Codrignani “Se l'aborto è sempre 'a carico' delle donne”, di Giuseppe Giulietti “La Rai prigioniera dei partiti” e di David Gabrielli “La visione del papa 'americano'”. In sommario, servizi su Cuba, Europa, Scuola, Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, Memoria e Incontri. Completano il numero le notizie brevi e le rubriche Diario africano, In genere, Cibo e religioni, Note dal margine, Osservatorio sulle fedi, Spigolature d'Europa, Libro, Segnalazioni. Confronti, via Firenze 38, 00184 Roma; www.confronti.net; info@confronti.net.
 
 
APPUNTAMENTI
 
MILANO – Giovedì 8, la libreria Claudiana organizza un incontro con Claudio Paravati, Paolo Branca e Claudia Milani autori del libro “Buono e giusto. Il cibo secondo ebraismo, cristianesimo e islam”. Alle 18 presso la sala attigua alla libreria, via Francesco Sforza 12a.
 
ROMA - Giovedì 8, Libertà e giustizia sezione di Roma invita all'incontro “Migrazione: per un'accoglienza sostenibile”. Interviene Salvatore Fachile; modera, Massimo Marnetto. Alle 18, via Marianna Dionigi 59.
 
LUINO (Varese) – Venerdì 9, in occasione dei 125 anni della locale chiesa metodista, conversazione con Paolo Ricca su “Diversamente credenti. Un altro modo di vivere la fede cristiana”. Introduce Lidia Maggi. Alle 18 presso la biblioteca civica, via Risorgimento 2.
 
TORINO - Venerdì 9, concerto d’organo con Philip Scriven (UK), musiche di Johann S. Bach, Orlando Gibbons, Jan Pieterszoon Sweelinck, Wolfgang Amadeus Mozart, Jehan Alain, Ad Wammes. Ingresso libero. Alle 21 presso il tempio valdese di corso Vittorio Emanuele.
 
VENEZIA – Sabato 10, il Centro culturale protestante “Palazzo Cavagnis” invita al recital per pianoforte di Elia Cecino. Alle 18 in calle lunga di S. Maria Formosa, Castello 5170.
 
MILANO – Sabato 10, il comune di Milano organizza una giornata di studi su “Oltre la fede 1915-1918. L’aspetto multireligioso nell’Esercito italiano”. Tra gli interventi della mattina, Giuseppe Platone su “I valdesi in grigioverde”. Dalle 9 alle 17, Palazzo Moriggia, Museo del Risorgimento, sala conferenze, via Borgonuovo 23.
 
MEANA DI SUSA (Torino) - Domenica 11, concerto di inni “Dalla Riforma al risveglio”, soprano Amelia Cocumelli, tenore Ivo Blandino, pianista Aldo Palladino. Alle 16,30, presso la chiesa battista.
 
MILANO – Lunedì 12, presentazione del libro “Haigaz chiamava: Mikael…Mikael…”, Armenia 1915. Una testimonianza, di Michel Mikaelian, Libri Liberi Editore. Partecipano: Pietro Kuciukian, Dario Fertilio, Marta Ottaviani. Alle 18 presso la libreria Claudiana, via Francesco Sforza 12a.
 
ROMA – Lunedì 12, nell'ambito di “Religioni, Italia, Europa” piccolo festival delle religioni organizzato dalla rivista Confronti e dall’Associazione italiana di sociologia delle religioni, incontro sul tema “Secolarizzazione e religione nell'Europa di oggi”. Presentazione dei volumi di Paolo Naso “L'incognita post-secolare” e di Enzo Pace “Una religiosità senza religione”. Alle 18 presso il salone della chiesa metodista, via Firenze 38.
 
FIRENZE - Martedì 13, presentazione del libro di Luciana Coèn “L'amore per la vita, dieci anni dopo il cancro” (Ed. Zedda). Ne parlano con l'autrice: Mariella Orsi, Grazia Mieli, Giancarlo Brunetti. Letture a cura di Giorgia Massai; musica klezmer della Balagan Café Orkestar. Alle 17 presso la libreria Claudiana, Borgo Ognissanti 14R.
 
ROMA – Martedì 13, nell'ambito di “Religioni, Italia, Europa” piccolo festival delle religioni organizzato dalla rivista Confronti e dall’Associazione italiana di sociologia delle religioni, presentazione della collana “Spiritualità senza Dio?”, diretta da Luigi Berzano. Alle 18 presso il salone della chiesa metodista, via Firenze 38.
 
VENEZIA – Mercoledì 14, il Centro culturale protestante “Palazzo Cavagnis”, in collaborazione con l'associazione “Amici della musica”, invita a un recital per concerto a sorpresa. Alle 18 in calle lunga di S. Maria Formosa, Castello 5170.
 
MILANO – Mercoledì 14, nell'ambito del Laboratorio biblico 2015, organizzato dal Centro culturale protestante sul tema “Cinque personaggi in cerca d'autore”, Dorothee Mack interviene su “Abigail”. Alle 20.30 presso la sala attigua alla libreria Claudiana, via Francesco Sforza 12a.
 
TELEVISIONE – Domenica 11, su RAIDUE, all'una di notte circa, la rubrica “Protestantesimo” manda in onda una puntata con un servizio su “Emergenza rifugiati”. Replica lunedì 12 all’una di notte circa. Le trasmissioni sono disponibili anche sul sito della RAI, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv041.php.
 
RADIO - Ogni domenica mattina alle 7.35 su RAI Radiouno, “Culto Evangelico” propone una predicazione (11 ottobre, pastore Luca Baratto), notizie dal mondo evangelico, appuntamenti e commenti di attualità. Le trasmissioni possono essere riascoltate collegandosi al sito www.cultoevangelico.rai.it.

 

Oltre il semplice ricordo
 
Lampedusa, Agrigento (NEV), 7 ottobre 2015 - Il gesso di Giusy colora il selciato davanti la chiesa del Santuario di Lampedusa. Dopo ore di paziente lavoro il suo disegno, alla cui creazione hanno partecipato anche altre persone dell’isola, diventerà un barcone che apre il "mare spinato" accompagnato da due mani che lo proteggono. Questo grande disegno sarà poi circondato con i pezzi dei barconi raccolti nell'isola, con adagiati sopra giubbotti di salvataggio e coperte termiche. Attorno a questa immagine, che ricorda i morti del 3 ottobre 2013, si svilupperà poi la cerimonia interreligiosa “Memoria tra mare e cielo”, in un luogo che è stato fra i primi del Mediterraneo a connotarsi proprio per la compresenza tra fedi diverse.
Lampedusa isola di salvezza, dove si intrecciano le storie di schiavi liberati, Madonne che li proteggono e generazioni di confinati politici. Lampedusa, luogo di frontiera sempre più militarizzato e attraversato dal mondo intero, sembra stia trovando la propria identità attraverso questo luogo. La cerimonia del 3 ottobre diventa così anche messaggio all'umanità tutta, messaggio di tolleranza, di rispetto e di reciprocità, di pace e fratellanza. In molti hanno preso la parola, pregando, recitando passi del Nuovo Testamento, del Corano, o di altri testi religiosi, leggendo frasi delle poesie di Erri De Luca. Anche i parenti delle vittime e i sopravvissuti del naufragio di due anni fa sono intervenuti alla cerimonia, ringraziando chi in quel giorno li ha salvati dal mare e ricordando chi, dal mare reso assassino dalle politiche della “fortezza Europa”, è stato preso per sempre.
Molti erano i lampedusani presenti alla cerimonia, e in molti in questi giorni hanno lavorato per la sua riuscita. Del resto chi meglio di loro ha il dovere e la responsabilità di rendere collettivo questo giorno? Chi meglio dei salvatori, degli accoglienti senza nome, può portare sulle spalle il peso di questo ricordo, per renderlo monito perenne ai nostri governanti. Questa cerimonia, nella quale si è percorso un cammino simbolico attraversando le grotte del Santuario di “Porto Salvo", dove nell'antichità l'eremita di Lampedusa pregava con il Corano o con il Vangelo rifiutando di prendere parte alla guerra di religione, non è forse un messaggio che va oltre il semplice ricordo? Chissà cosa avranno provato queste pietre scavate dal vento e dal mare nel sentire, centinaia di anni dopo, le parole di un tempo. Come mai, ci chiediamo, un luogo come questo non è ancora diventato patrimonio dell'umanità?
Il 3 ottobre al Santuario di Porto Salvo è qualcosa di molto più significativo e intenso di quello che pensiamo, perché Lampedusa attraverso il martirio di questi 368 innocenti sta ritrovando la sua anima più profonda. Sta capendo che da sempre è stata l'isola della salvezza. E' come se questa cerimonia fosse entrata in sintonia con le radici più nascoste dell'isola, divenendo al tempo stesso strumento per ricordare il passato e vivificarlo nel presente di un mondo grande e terribile, in cui le frontiere e i fili spinati sono le cicatrici prodotte a una terra che è di tutti. Ed è stata per noi cosa terribile sapere che a poche centinaia di metri di distanza dalla cerimonia c'erano altre persone arrivate salve dal mare, ma "recintate" e separate dal resto dell'isola, perché chiuse dentro il Centro di accoglienza diventato hotspot. Ancora più evidente è stata la differenza di atmosfera tra la bellissima e commovente cerimonia del ricordo del 3 ottobre, con la manifestazione dei migranti che si è tenuta qualche decina di ore dopo, durante la quale le persone chiuse all’interno del Centro invocavano libertà di movimento e fine di quella che a loro pare un’ingiustificata detenzione. Un’ attesa dopo la salvezza vissuta come reclusione ingiustificata.
 

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