Conversano- Libertà religiosa in Italia - Copia - Aceb_PugliaBasilicata

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Riforma · numero 11 · 17 marzo 2017 · vita delle chiese · pagina 8


CONVERSANO - Libertà religiosa in Italia, un percorso incompiuto
                                                            
                                                                                                                         Edoardo Arcidiacono
Con un’introduzione del presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia, Giovanni Arcidiacono, ha avuto inizio la conferenza su «Libertà religiosa in Italia, un percorso incompiuto», organizzata dalla chiesa battista di Conversano (Ba) il 18 febbraio nella biblioteca del seminario vescovile.
Sono intervenuti: Elena Bein Ricco, docente di storia e filosofia; Martin Ibarra, pastore delle chiese battiste di Chiavari e Rapallo; Nicola Colaianni, professore ordinario di Diritto ecclesiastico all’Università di Bari nonché magistrato della Suprema Corte di Cassazione.
 
Elena Bein Ricco ha sottolineato che oggi una delle grandi sfide della democrazia è il multiculturalismo. La domanda cruciale del nostro tempo è come vivere insieme tra diversi, come organizzare una società complessa in cui coesistano diversi modi di pensare, di vivere, di essere. Una risposta sbagliata è cadere nel cattivo pluralismo dei gruppi separati senza confronto, gruppi identitari che sono indifferenti tra loro o peggio ostili. La via per uscire da questo pericolo è quella di uno stato democratico che si fa carico di mettere a confronto nello spazio pubblico diverse culture e religioni. Questo confronto non avviene in un vuoto giuridico ma nel quadro nella Carta costituzionale che è la cornice normativa di diritti, doveri e leggi obbliganti per tutti entro cui ogni comunità si colloca.
 
Martin Ibarra si è soffermato sul cammino difficile del rispetto della libertà religiosa nel nostro paese. Attraverso un excursus storico è arrivato al periodo in cui si elabora la Costituzione italiana, quando i diritti di libertà religiosa – riconosciuti dalla Carta – si congelano per circa dieci anni, e non vengono applicati.
Ci sono voluti 40 anni perchè il comma3 dell’art8 riguardo alle Intese arrivasse alla sua attuazione. Oggi alle confessioni senza intesa viene ancora applicata la legge dei culti ammessi in una situazione incompiuta, perché le chiese e le confessioni con intese con lo Stato, e la chiesa cattolica sono in una posizione di ineguaglianza che cozza con il diritto riconosciuto dalla Costituzione.
 
Nicola Colaianni si è soffermato sulla necessità di approvare al più presto una legge sulla libertà religiosa in quanto la nostra è ormai una società multiculturale. Oggi la nostra società ha di fronte anche  gruppi e  movimenti agnostici che chiedono un riconoscimento pubblico esattamente come le confessioni religiose. Quindi davanti a questo fenomeno si deve riscoprire la forza dell'articolo 19 della Costituzione  che  è fondamentale in materia di libertà di religione, ma anche di libertà di non religione. Riguardo alle norme finanziare dell’otto x mille, Colaianni  fa notare che l'otto per mille non può essere previsto solo per le confessioni religiose ma anche per associazioni  (Amnesty International - Medici senza frontiere) che hanno un carattere altruistico, umanitario, che aiutano il terzo mondo esattamente come le confessioni religiose. «Tutti i credenti di qualsiasi confessione religiosa ha concluso – dovrebbero impegnarsi ed estendere una lotta per la laicità, così come i credenti l’hanno intesa: non per avere dei privilegi, ma per il diritto di libertà di tutti». L’incontro si è concluso con un partecipato dibattito.
 
 
 
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