I salmi della riforma 18 giugno 2017 - Articolo - Aceb_PugliaBasilicata

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VITA DELLE CHIESE


I SALMI DELLA RIFORMA

Una serata corale e vissuta col cuore quella di domenica 18 giugno presso la Chiesa battista di Mottola: per il Cinquecentenario della Riforma la comunità ha organizzato, nella persona del fratello Domenico D’Elia e del Consiglio di Chiesa, un secondo appuntamento dedicato questa volta ai Salmi.
Con un excursus storico tra immagini, letture bibliche e interpretazione a cura del past. Dario Monaco, la voce narrante di chi scrive ha accompagnato l’uditorio alla scoperta dei Salmi che, come diceva Lutero “… non vanno letti: vanno vissuti.”
I Salmi non furono solo e soltanto il “libro di Lutero”: Calvino, Melantone, Bucero, Erasmo, Beza, Cranmer, i grandi Riformatori ma anche i cosiddetti “Riformatori dietro le quinte” hanno letto, commentato, studiato e vissuto col proprio cuore il Libro dei Salmi. E non furono soltanto inni da intonare in chiesa, ma anche del focolare domestico, del mercato rionale, persino dei martiri della fede riformata sul patibolo e delle armate protestanti sul campo di battaglia.
 
Intonati dal Coro della chiesa e accompagnati da The Hill Quartet alcuni dei Salmi, come il 19, il 42, il 23, sono risuonati nel locale di culto in tutta la loro accuratezza, fedeltà e semplicità grazie a Giovanni Calvino, che chiese di mettere in metrica tutti i centocinquanta salmi del Salterio e di comporre musiche originali per il canto nelle Comunità Riformate. Il lavoro fu lungo e impegnò diverse personalità tra poeti e musicisti di rilievo come Marot e Goudimel; ricordata pure KatharinaShütz Zell, “madre della Chiesa Riformata di Strasburgo”, che scrisse un commentario sui Salmi Penitenziali  e il Padre Nostro.
 
Interpretandoli, leggendoli e cantandoli col cuore i Salmi sono essi stessi il cuore pulsante della Bibbia, dal quale i Riformatori e ancora noi oggi riceviamo quel sangue vitale che ossigena tutte le membra del Corpo, nella gioia come nel dolore, nella pace come nella lotta, nella certezza come nel dubbio.
 
Virginia Mariani



 
 
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