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Ucraina. Le istituzioni ecumeniche continentali denunciano la militarizzazione del conflitto
Tveit (CEC): un vento pungente che proviene dalla Guerra Fredda mette a rischio la pace


Roma (NEV), 5 marzo 2014 -
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Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) è profondamente preoccupato per i pericolosi sviluppi avvenuti in Ucraina" ha dichiarato il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC, in un comunicato stampa dello scorso 3 marzo, successivo alle notizie di movimenti militari in Crimea. "E' come se si fosse levato un vento pungente che proviene dai tempi della Guerra Fredda, che rischia di minare ulteriormente la capacità d'intervento della comunità internazionale", ha commentato Tveit che ha poi chiesto a tutte le parti in causa "di astenersi dalla violenza, di impegnarsi nel dialogo e nella diplomazia, e di non far precipitare gli eventi con parole o azioni avventate. Le conseguenze di una diversa linea di condotta porteranno ulteriori sofferenze in Ucraina e una profonda frattura nella regione e nella più ampia comunità internazionale. Preghiamo – ha concluso Tveit - affinché la saggezza, la pace e la giustizia prevalgano".
Un appello alla preghiera e alla solidarietà a tutta la popolazione ucraina è giunta anche dal Comitato consultivo interconfessionale cristiano (CIAC) - composto dalle comunità cristiane ortodosse, cattoliche e protestanti di Azerbaigian, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Russia, Tagikistan, Uzbekistan, Ucraina ed Estonia (www.xmkk.org/en/). "Tutte le nostre comunità – si legge nel documento - pregano per coloro che sono morti o hanno sofferto nel corso del recente scontro politico e sociale, affinché una pace duratura si stabilisca tra tutti i cittadini della Repubblica sorella di Ucraina, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica o religiosa". La dichiarazione si conclude con l’esortazione al popolo ucraino "a fare ogni sforzo per evitare eventuali provocazioni e a mantener vivo nel cuore l’amore per ogni nostro prossimo, per la sua dignità umana e il suo credo religioso".
Infine, un appello per mantenere la pace in Ucraina è stato lanciato anche dal Consiglio europeo dei leader religiosi (ECRL), sezione continentale della rete internazionale Religions for Peace. "E' con grande preoccupazione che il Consiglio osserva la militarizzazione del conflitto, ponendo la popolazione ucraina nella situazione di diventare vittima di un conflitto armato", si legge in un comunicato stampa del 3 marzo. L'ECRL fa quindi proprio l'appello del Consiglio interreligioso dell'Ucraina che chiede alla Russia di astenersi dall'uso della forza e alla comunità internazionale di perseguire il cammino del dialogo politico.


 
 
 
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