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Il Presidente
Raffaele Volpe
Alle chiese
Roma, Pasqua 2015
Care Chiese, buona Pasqua! Nel capitolo 24 del Vangelo di Luca ci sono tre preziosi dipinti:
a) Le discepole smemorate
b) I discepoli tristi
c) La chiesa muta e dubbiosa
Le discepole smemorate (24,1-12): al mattino presto del terzo giorno dalla morte di Gesù alcune discepole vanno verso il sepolcro. Hanno preso tutto l’occorrente perprendersi cura di un morto. Nella loro mente batte il ricordo delle parole di Gesù: è necessario che il figlio dell’uomo sia abbandonato nelle mani di uomini peccatori e sia crocifisso. Ma hanno dimenticato il resto delle parole del loro Maestro: che il terzo giorno il figlio dell’uomo sarebbe risorto dai morti. Le discepole smemorate, come i discepoli e le discepole di oggi, hanno bisogno di ricordare, di guarire dall’Alzheimer spirituale; è necessario non soccombere davanti alla filosofia della morte e al suo potere amnesico. C’è bisogno di Pasqua! C’è bisogno di ricordare: Cristo non è più chiuso nella tomba, è vivo!
I discepoli tristi (24:13-35): i discepoli compiono il loro pellegrinaggio della rassegnazione da Gerusalemme ad Emmaus con la valigia chiusa delle loro aspettative appassite. Il loro Maestro è morto e morta è anche la speranza. I rotoli della Scrittura sacra sono ben sigillati. Il loro cuore e la loro mente sono chiusi dentro la stanza senza finestre della tristezza.I discepoli tristi, come le discepole i discepoli di oggi, hanno bisogno del Cristo catechista che spieghi loro che la Bibbia è il libro della vita e non il manuale della tristezza. Hanno bisogno di celebrare nuovamente l’ultima cena, non più come una celebrazione funebre, ma come la prima cena della vita. C’è bisogno di Pasqua! C’è bisogno di gioire: Cristo non è rimasto sulla croce, è vivo!
La chiesa muta e dubbiosa (24:36-48): i testimoni chiamati a testimoniare all’aperto sono invece chiusi dentro la stanza del dubbio e non fanno neppure affidamento sulle loro stesse testimonianze. La chiesa ha paralizzato il muscolo della lingua e discetta sul valore dell’incertezza. È ostaggio dei suoi stati d’animo. Non è credibile perché dubita di quel che annuncia. La chiesa muta e dubbiosa, come molto spesso sono anche le nostre chiese oggi, ha bisogno del Crocifisso Risorto, che spiega la necessità della croce (è necessario che Dio stia con la vittima e non con l’assassino), ma spiega altresì quanto ancora più necessaria sia la resurrezione (è più che necessario che Dio dica la Sua ultima parola sul potere della morte). C’è bisogno di Pasqua! C’è bisogno di ravvedimento: Cristo è
vivo, o morte dov’è la tua vittoria?
Che sia per noi tutti una Pasqua fondata sulla forza del ricordo, sulla gioia della celebrazione e sulla certezza della vittoria di Dio. Tanti auguri,
vostro servo in Cristo,
Il Presidente
Raffaele Volpe