LETTERA del Presidente dell’UCEBI
Ho sempre ritenuto che oltre a mio padre, avessi tanti padri un po’ sparsi in giro. Mio padre Umberto Delle Donne è stato senza dubbio il mio padre numero due, ma vorrei confessarti che ho sentito anche te, io giovane adolescente nella vita e nella fede, come un padre. Sì, diciamo che tu sei un padre naturale, per la tua dolcezza, la tua affabilità e la tua disponibilità. Come ben sai ho avuto la gioia da ragazzo di conoscere la tua famiglia, i giovani di Altamura, e si è creato con tutti voi un legame senza limite. Eterno.
Ho saputo dal pastore Ruggiero che non stai bene e come un tuo figlio voglio che ti giunga un abbraccio forte forte. Mi sono fermato prima di scriverti e ho pregato per te e mentre scrivo sto pregando per te. Sto ringraziando il Signore, prima di tutto, per averti conosciuto, per la persona che sei. Sto pregando per la tua famiglia, tutte persone speciali: ma poteva essere diversamente?
Sto pregando per te. Chiedo a Dio che ti sia vicino, così vicino che potrai sentire il suo soffio leggero, la sua mano delicata, la sua consolazione, il suo incoraggiamento. Così vicino perché Dio si è fatto di carne come la nostra e conosce fino in fondo quanto la vita sia fatta di gioia e di sofferenza, di guarigioni e di malattie. Nelle mani di questo Dio abbiamo consegnato la nostra vita. Noi creature così fragili, ci sentiamo forti quando possiamo dire che Dio è la nostra roccia, la nostra fortezza, il luogo in cui ripararci. Nelle mani di Dio ti affido, caro papà Nicola. Tu lascia che sia Lui a guidarti. Raccogliti in silenzio e ascolta la sua voce. Che lo Spirito di Dio, Spirito di vita eterna, prenda in consegna la tua vita e la conduca come il buon pastore per sentieri di giustizia. Dio è il tuo e il mio pastore, e nulla ci mancherà.
Ti voglio bene, ma proprio un sacco di bene. Dio ti benedica e ti guardi, tuo figlio adottivo.
Lello Volpe
Altamura 8 Novembre 2015
Caro Ruggiero,
ti prego di portare i miei saluti personali, ma anche i miei saluti ufficiali. Non solo la chiesa di Altamura e la Puglia perdono un esemplare cristiano, anche l'UCEBI farà i conti con un vuoto incolmabile.
Nicola era un cristiano virtuoso, sapeva stare dietro al suo Maestro ed era un bell'esempio per tutti. Noi oggi siamo tristi, ma la sua testimonianza ci farà compagnia e con essa la Grande Speranza del giorno del Signore, quando le lacrime saranno asciugate e in pianti non si udranno. La giustizia trionferà e i morti risorgeranno. Lello