TILC - 2 CORINZI - 7 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  17 novembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.
 


(Testo TILC)


Seconda lettera ai Corinzi, Cap.: 1
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SECONDA LETTERA AI CORINZI
Capitolo
7

1Dal momento che abbiamo queste promesse, carissimi, liberiamoci da tutto quel che ci sporca, sia nel corpo sia nello spirito. Viviamo nel timore di Dio consacrandoci completamente a lui.

         Tristezza e gioia di Paolo
   2Cercate di capirmi: non ho fatto torto a nessuno, non ho sfruttato nessuno. 3Lo dico perché è così, non per rimproverarvi. Ve l'ho già detto: vi voglio bene, voi siete uniti a me per la vita e per la morte. 4Sinceramente, sono molto fiero di voi. Malgrado tutte le sofferenze, Dio mi riempie di gioia e di consolazione.
   5Infatti, neanche arrivando in Macedonia ho avuto sollievo. Ho trovato difficoltà di ogni genere: circondato da persecutori, tormentato da preoccupazioni.
   6Ma Dio, che consola gli sfiduciati, mi ha ridato forza con l'arrivo di Tito. 7E non solo con il suo arrivo ma anche con la notizia della buona impressione che gli avete fatto. Infatti Tito mi ha detto che desiderate rivedermi e ha parlato della vostra nostalgia e del vostro affetto per me, e così la mia gioia è aumentata.
   8Se vi ho rattristati con la lettera che vi ho scritto, non me ne pento. Prima sono stato un po' dispiaciuto quando ho visto che effettivamente quella lettera vi ha rattristati, sia pure per breve tempo. 9Ma ora sono contento di averla scritta, non perché vi ha addolorati, ma perché questa vostra tristezza vi ha fatto cambiare atteggiamento. Il vostro dolore era come Dio lo desiderava, quindi io non vi ho fatto alcun danno. 10Infatti, la tristezza che rientra nei piani di Dio fa cambiar vita in modo radicale e porta alla salvezza; invece la tristezza che viene dalle preoccupazioni di questo mondo porta alla morte. 11La vostra tristezza era nei piani di Dio, ed essa ha suscitato in voi desiderio di difendervi, indignazione, timore, desiderio di rivedermi, premura e zelo nel punire il male. In ogni modo avete dimostrato di non avere alcuna colpa in questa faccenda.
   12Se vi ho scritto non è stato per accusare chi ha offeso e per difendere chi è stato offeso, ma proprio perché vi rendeste conto, davanti a Dio, della stima che avete per me. 13E questo vostro modo di agire mi ha consolato.
   Ma oltre a questa consolazione mi sono anche rallegrato perché ho visto che Tito era contento di voi. Infatti, tutti voi lo avete tranquillizzato. 14Con lui io mi ero un po' vantato di voi, e voi non mi avete deluso. Com'è vero che ho sempre detto la verità a voi, così è risultato vero anche l'elogio di voi che avevo fatto a Tito. 15E così il suo affetto per voi aumenta ancora quando ricorda come avete ubbidito e come lo avete accolto con premura e con riguardo. 16Mi rallegro perché io posso contare su di voi in ogni occasione.




 
 
 

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