TILC - 2 CORINZI - 10 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  17 novembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.
 


(Testo TILC)


Seconda lettera ai Corinzi, Cap.: 1
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SECONDA LETTERA AI CORINZI
Capitolo
10

Paolo difende il suo modo di agire
 1Vi parlo spinto dall'umiltà e dalla bontà di Cristo, proprio io, Paolo che, come si dice, sono umile quando mi trovo con voi, energico invece quando vi scrivo da lontano. 2Vi supplico di non costringermi a intervenire energicamente quando sarò tra voi. Infatti, sono pronto ad agire con energia contro quelli che considerano il mio atteggiamento basato su motivi di convenienza umana. 3Certo, sono un uomo anch'io, ma non mi lascio guidare da semplici interessi umani. 4Nel mio combattimento non uso armi di questo mondo: uso le potenti armi di Dio. Con esse distruggo le fortezze nemiche, cioè i falsi ragionamenti, 5e demolisco tutto quel che si oppone orgogliosamente alla conoscenza di Dio. Piego ogni ragionamento umano all'ubbidienza di Cristo, 6e quando la vostra ubbidienza sarà completa, allora potrò intervenire per castigare chi disubbidisce.
   7Guardate veramente come stanno le cose. Se qualcuno è convinto in se stesso di appartenere a Cristo, tenga presente che anch'io sono di Cristo, come lui. 8E se mi vanto di qualcosa di più, cioè dell'autorità che il Signore mi ha dato - per far crescere la vostra comunità non per distruggerla - non dovrei vergognarmene. 9Ma non lo faccio per non aver l'aria di spaventarvi con le mie lettere.
   10Infatti c'è chi dice: "Le lettere di Paolo sono dure e severe, ma quando egli è tra noi, allora è umile e il suo modo di parlare è debole". 11Chi va dicendo questo ci pensi bene perché intendo essere duro e severo anche di persona, nei fatti, come lo sono da lontano, a parole, nelle mie lettere. 12Certo, io non oso mettermi sullo stesso piano di quelli che raccomandano se stessi o paragonarmi a loro. Sono stupidi: mettono se stessi come norma e termine di paragone e si confrontano con se stessi. 13Io invece non mi vanterò oltre misura, ma solo nei limiti del compito che Dio mi ha affidato: quello di occuparmi anche di voi. 14Io non supero questi limiti. Li supererei se non fossi arrivato per primo in mezzo a voi. Invece sono stato proprio io ad annunziarvi il Cristo.
   15Non chi raccomanda se stesso è capace di compiere un buon lavoro, ma colui che è stimato da Dio.

   15Io non mi vanto al di là dei limiti, perché non mi intrometto nel lavoro degli altri. Anzi, spero che la vostra fede cresca, e così io possa compiere fra voi un lavoro ancora più vasto, sempre nei limiti che mi sono stati fissati. 16Così potrò evangelizzare anche le regioni che sono più lontane della vostra, senza bisogno di vantarmi dell'opera già compiuta da altri.
   17La Bibbia dice: Chi vuole vantarsi, si vanti per quel che il Signore ha fatto.


 
 
 

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