TILC - ATTI 20 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  19 dicembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.
 


(Testo TILC)


Atti degli apostoli:

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ATTI DEGLI APOSTOLI
Capitolo
20


Paolo va in Macedonia e in Grecia
 1Quando la sommossa finì, Paolo radunò i cristiani e li incoraggiò a continuare; quindi li salutò e partì verso la provincia della Macedonia. 2Mentre l'attraversava, Paolo esortava continuamente i fedeli con molti discorsi. Finalmente arrivò in Grecia 3e vi rimase tre mesi.
   Mentre stava partendo per la Siria, venne a sapere che alcuni Ebrei avevano preparato un complotto contro di lui. Allora decise di fare il viaggio di ritorno passando di nuovo per la Macedonia. 4Lo accompagnavano Sòpatro, figlio di Pirro, abitante nella città di Berèa, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timòteo, Tìchico e Tròfimo della provincia dell'Asia. 5Questi però partirono prima di noi e ci aspettarono a Tròade. 6Noi invece lasciammo Filippi dopo le feste pasquali. Con cinque giorni di viaggio li raggiungemmo a Tròade. Qui restammo per una settimana.

         Paolo visita i cristiani di Tròade

   7Il primo giorno della settimana ci riunimmo per la celebrazione della Cena del Signore, e Paolo rimase a parlare con i discepoli. Siccome il giorno dopo doveva partire, continuò a parlare fino a mezzanotte.
   8La stanza dove c'eravamo riuniti si trovava al piano superiore della casa ed era molto illuminata. 9Mentre Paolo continuava a parlare, un ragazzo di nome Éutico, che si era seduto sul davanzale della finestra, si addormentò. A un certo punto cadde giù dal terzo piano e fu raccolto morto. 10Paolo allora scese, si piegò su di lui, lo prese nelle sue braccia e disse: "Calma e coraggio. Éutico è vivo!". 11Poi risalì nella sala, spezzò il pane e lo mangiò con gli altri. Parlò ancora a lungo e quando spuntò il sole partì. 12Intanto quel ragazzo era stato portato a casa sano e salvo, con gran sollievo di tutti.

         Paolo in viaggio da Tròade a Milèto

   13Noi eravamo partiti per primi, con la nave, ed eravamo andati verso la città di Asso. Qui dovevamo prendere a bordo Paolo. Era stato lui a decidere così, perché voleva fare il viaggio a piedi. 14Quando ci raggiunse ad Asso, Paolo salì a bordo con noi e arrivammo nella città di Mitilène.
   15Il giorno dopo partimmo da Mitilène e arrivammo di fronte a Chio. Con un altro giorno di viaggio arrivammo nella città di Samo, e il giorno dopo giungemmo a Milèto. 16Paolo infatti aveva deciso di non fermarsi ad Efeso, per non trattenersi troppo a lungo in Asia. Aveva fretta di arrivare a Gerusalemme, possibilmente per il giorno di Pentecoste.

         Paolo parla ai responsabili della chiesa di Efeso

   17Trovandosi a Milèto, Paolo fece venire da Efeso i responsabili di quella comunità. 18Quando arrivarono, Paolo disse loro: "Voi sapete come io mi sono comportato con voi per tutto questo tempo: dal primo giorno che arrivai in Asia fino a oggi. 19Ho lavorato per il Signore con profonda umiltà. Ho sofferto e ho anche pianto. Ho dovuto subire le insidie dei capi ebrei a rischio della vita. 20Voi sapete che non ho mai trascurato quello che poteva esservi utile: non ho mai cessato di predicare e di istruirvi sia in pubblico che nelle vostre case. 21A tutti, Ebrei e Greci, ho raccomandato con insistenza di cambiar vita, di tornare a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù.
   22"Ed ora, ecco: io devo andare a Gerusalemme senza sapere quel che mi accadrà. È lo Spirito Santo che mi costringe. 23Durante tutto questo viaggio lo Spirito Santo mi sta dicendo che mi aspettano catene e tribolazioni. 24Tuttavia, quel che più mi importa non è la mia vita, ma portare a termine la mia corsa e la missione che il Signore Gesù mi ha affidato: annunziare a tutti che Dio ama gli uomini.
   25"Ecco: io sono passato in mezzo a voi annunziando il regno di Dio; ora so che voi tutti non vedrete più il mio volto. 26Per questo, oggi, vi dichiaro solennemente che se qualcuno di voi non accoglie il Signore, io non ne ho colpa. 27Io infatti non ho mai trascurato di annunziarvi tutta la volontà di Dio. 28Badate a voi stessi e abbiate cura di tutti i fedeli: lo Spirito Santo ve li ha affidati e vi ha fatto essere loro pastori. Dio si è acquistata la chiesa con la morte del Figlio suo, e ora tocca a voi guidarla come pastori.
   29"Io so che, quando sarò partito, altri verranno fra voi e si comporteranno come lupi rapaci. Essi faranno del male al gregge. 30Perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse e cercheranno di tirarsi dietro altri credenti. 31Perciò state bene attenti, e ricordate che per tre anni, notte e giorno, non ho mai smesso di esortare ciascuno di voi anche con le lacrime.
   32"Ed ora, ecco: io vi affido a Dio e alla parola che annunzia il suo amore. Egli ha il potere di farvi crescere nella fede, e di dare a voi quanto ha promesso a quelli che gli appartengono. 33Io non ho desiderato né argento né oro, né i vestiti di nessuno. 34Voi sapete bene che alle necessità mie e di quelli che erano con me ho provveduto con il lavoro di queste mie mani. 35Vi ho sempre mostrato che è necessario lavorare per soccorrere i deboli, ricordandoci di quello che disse il Signore Gesù: "C'è più gioia nel dare che nel ricevere"".
   36Quando ebbe finito di parlare, Paolo si inginocchiò con i responsabili della chiesa di Efeso, e insieme si misero a pregare. 37Piangevano tutti, si gettavano al collo di Paolo e lo abbracciavano. 38Erano molto tristi, specialmente per quello che Paolo aveva detto: "Voi non mi vedrete più". Poi lo accompagnarono fino alla nave.

 
 
 
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