Non
è chiaro se Elisabetta I sia rimasta fedele al protestantesimo per necessità
politica o perché animata da sentimenti religiosi profondi. Il fatto certo è
che con lei la Riforma trionfò definitivamente in Inghilterra tanto che questo
Paese divenne il difensore dei calvinisti olandesi e francesi nella lotta
contro i loro sovrani cattolici.
La
Riforma di Enrico VIII, suo padre, era stata piuttosto un movimento scismatico,
un cattolicesimo senza Papa. L'espansione della Riforma, che si era avuta
durante il regno di Edoardo VI, successore di Enrico VIII, fu bloccata dalla
persecuzione condotta dalla regina cattolica Maria Tudor (Maria la
sanguinaria), sorellastra di Elisabetta. Divenuta regina nel 1558, Elisabetta
si schierò a favore della Riforma.
Nel
1559 Elisabetta fece approvare dal Parlamento l'Atto di Supremazia, che faceva
del sovrano "l'unico reggitore supremo" in questioni spirituali e
temporali. Nel 1563 furono altresì riconosciuti dal Parlamento i 39 articoli di
influenza calvinista che costituiscono il Credo della Chiesa Anglicana.
Nota biografica - Martin Ibarra
LIBRI SU ELISABETTA I:
- Richard Newbury, Elisabetta I. Una donna alle origini del mondo moderno, Claudiana, 2006.