Solo Cristo - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  19 dicembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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COSA CREDIAMO
 
 



La confessione di fede dei battisti italiani              a cura di Ruggiero Lattanzio  


Art. 2
Solo Cristo


Dio Padre compie la Sua opera per mezzo del suo Unigenito Figlio Gesù Cristo, Parola fatta uomo, morto sulla Croce per il peccato dell’umanità, risorto per la giustificazione dei credenti, Signore e Salvatore del mondo.

Dio Padre compie la sua opera (di creazione, di giudizio e di salvezza) per mezzo della sua Parola. Dio ha fatto ogni cosa per mezzo di lei: Genesi 1,1-25;  Giovanni 1,1-4.


La Parola di Dio si è fatta uomo

La Parola di Dio si è fatta uomo nella persona di Gesù Cristo: Giovanni 1,14.

A partire da questo evento storico, non possiamo più separare la Parola di Dio dalla persona di Gesù Cristo, perché noi possiamo sapere di Dio tutto quello che umanamente si può sapere di Lui soltanto attraverso Gesù Cristo: Giovanni 1,18.

a) Gesù Cristo è la Parola di Dio;
b) Dio ha creato il mondo per mezzo della sua Parola;
c) dunque, Dio ha creato il mondo per mezzo di Cristo: Ebrei 1,1-2; Col 1,13-20.

L’Unigenito Figlio di Dio
Confessare Gesù come l’Unigenito Figlio di Dio significa riconoscere che Gesù ha una relazione d’intimità con Dio unica nel suo genere. Gesù si rivolge a Dio chiamandolo Abbà (babbo mio) e, in virtù della sua intima relazione col Padre, ha aperto la possibilità a tutti i suoi discepoli di avere una relazione con Dio: Matteo 11,27.
Gesù insegna ai suoi discepoli a pregare col “Padre nostro” e li introduce nella stessa comunione d’amore che egli ha col Padre: Giovanni 17,21. La relazione con Dio Padre passa dunque attraverso la relazione col Figlio. Soltanto chi riceve il Figlio, riceve anche il Padre: Marco 9,37; Giovanni 13,20.
Tutti quelli che ricevono il Figlio di Dio (uios teou) diventano figli di Dio (tekna teou). Giovanni 1,12. Se Gesù è l’Unigenito Figlio di Dio, tutti quelli che credono nel suo nome possono diventare figli di Dio per adozione: Romani 8,15.

La mediazione del Figlio
Dio Padre compie la Sua opera (di creazione, di giudizio e di salvezza) per mezzo del suo Unigenito Figlio. Tutto ciò che fa il Figlio è opera del Padre: Giovanni 5,17-19;30;36; Giovanni 10,25;37-38. Gesù Cristo è l’unico Mediatore dell’opera di Dio verso l’umanità: 1 Timoteo 2,5.

Morto sulla Croce per i nostri peccati

Il NT utilizza diversi modelli per spiegare che Gesù è morto per noi:

a)
Sostituzione vicaria: 2Cor 5,14-15;21; 1Pt 2,24.
b) Prezzo di riscatto: 1Cor 7,23; 1Tm 2,6; Tt 2,14.
c) Sacrificio espiatorio: Ebr 7,25-27; 9,12; 10,10-14.
d) Esempio d’amore: Gv 15,12-14; Rom 5,6-8.
e) Esempio di ubbidienza: Fil 2,5-8; 1Pt 2,21-23.

Risorto per la nostra giustificazione
La morte di Cristo, senza l’annuncio della resurrezione, sarebbe simile alla morte di tante vittime innocenti, come per esempio quelle degli antichi profeti (Mt 23,37). Soltanto alla luce della resurrezione la morte di Cristo assume per i suoi discepoli un significato salvifico.
L’Apostolo Paolo sviluppa la sua “teologia della croce” sullo sfondo della fede nella resurrezione. Senza quest’ultima, la croce non avrebbe assunto alcun valore salvifico: Cristo non avrebbe vinto sulla croce le potenze del male, ma al contrario sarebbe stato sconfitto da esse. La fede in Gesù Cristo, come Signore e Salvatore del mondo, senza l’annuncio della resurrezione, diverrebbe per Paolo una mera illusione: 1Corinzi 15,12-17.

Signore e Salvatore del mondo
Soltanto alla luce della resurrezione i discepoli di Gesù cominciarono a confessare il loro Maestro come:
1) Signore: Atti 2:32-36;
2) Salvatore del mondo: Atti 4,10-12.


 
 
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