TILC - ROMANI 5 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  17 novembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.
 


(Testo TILC)


Lettera ai Romani, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16


LETTERA AI ROMANI
Capitolo
5

Riconciliàti con Dio

 1Dio dunque ci ha accolti come suoi noi che abbiamo creduto. Perciò ora siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. 2Per mezzo suo possiamo accostarci con la fede alla bontà di Dio che ci accoglie, e siamo orgogliosi della nostra speranza: un giorno Dio ci farà partecipare alla sua gloria. 3Ma c'è di più: addirittura siamo orgogliosi delle nostre sofferenze, perché sappiamo che la sofferenza produce perseveranza, 4la perseveranza ci rende forti nella prova, e questa forza ci apre alla speranza. 5La speranza poi non porta alla delusione, perché Dio ha messo il suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci ha dato.
   6Noi eravamo ancora incapaci di avvicinarci a Dio, quando Cristo, nel tempo stabilito, morì per i peccatori. 7È difficile che qualcuno sia disposto a morire per un uomo onesto; al massimo si potrebbe forse trovare qualcuno disposto a dare la propria vita per un uomo buono. 8Cristo invece è morto per noi, quando eravamo ancora peccatori: questa è la prova che Dio ci ama. 9Ma non basta: ora Dio per mezzo della morte di Cristo ci ha messi nella giusta relazione con sé; a maggior ragione ci salverà dal castigo, per mezzo di lui. 10Noi eravamo suoi nemici, eppure Dio ci ha riconciliati a sé mediante la morte del Figlio suo; a maggior ragione ci salverà mediante la vita di Cristo, dopo averci riconciliati. 11E non basta! Addirittura possiamo vantarci di fronte a Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, perché ora, grazie a lui, Dio ci ha riconciliati con sé.

         Le conseguenze del peccato di Adamo
   12Il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo, Adamo. È il peccato ha portato con sé la morte. Di conseguenza, la morte passa su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13Prima della legge di Mosè, c'era già il peccato nel mondo. Ma dove non c'è Legge non si dovrebbe neppure tener conto del peccato. 14Eppure, da Adamo fino a Mosè, la morte ha sempre dominato gli uomini, anche quelli che non avevano disubbidito come Adamo a un ordine di Dio.

         Adamo e Cristo
   Adamo era la figura di colui che doveva venire. 15Ma quale differenza tra il peccato di Adamo e quel che Dio ci dà per mezzo di Cristo! Adamo da solo, con il suo peccato, ha causato la morte di tutti gli uomini. Dio invece, per mezzo di un solo uomo, Gesù Cristo, ci ha dato con abbondanza i suoi doni e la sua grazia. 16Dunque, il dono di Dio ha un effetto diverso da quello del peccato di Adamo: il giudizio provocato dal peccato di un solo uomo ha portato alla condanna, mentre il dono concesso dopo tanti peccati ci ha messi nel giusto rapporto con Dio. 17Certo, la morte ha dominato per la colpa di un solo uomo; ma ora si ha molto di più: quelli che ricevono l'abbondante grazia di Dio e sono stati accolti da lui parteciperanno alla vita eterna unicamente per mezzo di Gesù Cristo.
   18Dunque uno solo è caduto, Adamo, e ha causato la condanna di tutti gli uomini; così, uno solo ha ubbidito, Gesù Cristo, e ci ha ristabiliti nella giusta relazione con Dio che è fonte di vita per tutti gli uomini. 19Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l'ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi.
   20In seguito venne la Legge, e così i peccati si moltiplicarono. Ma dove era abbondante il peccato, ancora più abbondante fu la grazia. 21Il peccato ha manifestato il suo potere nella morte; la grazia manifesta il suo potere nel fatto che Dio ci accoglie e ci dà la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.





 
 
 
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