TILC Matteo 9 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006-2024  ANNO XVIII    12  luglio 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.

(Testo TILC)
Vangelo di Matteo: 
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VANGELO DI MATTEO
Capitolo 9


      1Gesù salì in barca, rifece la traversata del lago e tornò nella sua città. 2Qui, gli portarono un uomo paralizzato steso su una barella. Quando Gesù vide la fede di quelle persone disse al paralitico:
   - Coraggio, figlio mio, i tuoi peccati sono perdonati.
   3Allora alcuni maestri della Legge pensarono:
   - Costui bestemmia!
   4Ma Gesù capì i loro pensieri e disse:
   - Perché pensate cose cattive dentro di voi?
   5È più facile dire: I tuoi peccati sono perdonati, o dire: Àlzati e cammina? 6Ebbene, io vi farò vedere che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati.
   Si voltò quindi verso il paralitico e gli disse: - Àlzati, prendi la tua barella e va' a casa tua.
   7L'uomo si alzò e andò a casa sua.
   8Vedendo queste cose, la folla fu presa da timore e lodava Dio perché aveva dato un tale potere agli uomini.

         Gesù chiama Matteo
         (vedi Marco 2, 13-17; Luca 5, 27-32)
   9Passando per la via, Gesù vide un uomo, un certo Matteo, il quale stava seduto dietro il banco dove si pagavano le tasse. Gesù disse: "Seguimi!". Quello si alzò e cominciò a seguirlo.
   10Più tardi, Gesù si trovava in casa di Matteo a mangiare. Erano venuti anche molti agenti delle tasse e altre persone di cattiva reputazione e si erano messi a tavola insieme con Gesù e i suoi discepoli. 11Vedendo questo fatto, i farisei dicevano ai suoi discepoli:
   - Perché il vostro maestro mangia con quelli delle tasse e con gente di cattiva reputazione ?
   12Gesù sentì e rispose:
   - Le persone sane non hanno bisogno del medico; ne hanno bisogno invece i malati. 13Andate a imparare che cosa significa quel che Dio dice nella Bibbia: Misericordia io voglio, non sacrifici. Perché io non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori.

         La questione del digiuno
         Il nuovo e il vecchio
         (vedi Marco 2, 18-22; Luca 5, 33-39)
   14Un giorno si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni il Battezzatore e gli domandarono:
   - Perché noi e i farisei facciamo digiuno, i tuoi discepoli invece non lo fanno?
   15Gesù rispose:
   - Vi pare possibile che gli invitati a un banchetto di nozze se ne stiano tristi mentre lo sposo è con loro? Ma verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, e allora faranno digiuno.
   16Nessuno mette una pezza di stoffa nuova sopra un vestito vecchio: perché il tessuto nuovo strappa il vecchio, e il danno diventa peggiore. 17E ancora: il vino nuovo non si mette in otri vecchi: altrimenti gli otri scoppiano, il vino si rovescia e gli otri sono rovinati. Invece, il vino nuovo si mette in otri nuovi, così si conservano sia l'uno che gli altri.

         La figlia del capo-sinagoga e la donna che tocca il mantello di Gesù
         (vedi Marco 5, 21-43; Luca 8, 40-56)
   18Mentre Gesù diceva loro queste cose, arrivò un tale, un capo-sinagoga. Si avvicinò, si mise in ginocchio e disse: "Poco fa è morta mia figlia. Ti prego, vieni, metti la tua mano su di lei e vivrà di nuovo". 19Gesù si alzò e lo seguì insieme con i discepoli.
   20Intanto, da dietro, una donna si accostò a Gesù e toccò l'orlo del suo mantello. Da dodici anni questa donna perdeva sangue; 21ma aveva pensato: "Se riesco anche solo a toccare il suo mantello sarò guarita".
   22Gesù si voltò, la vide e le disse: "Coraggio, figlia mia, la tua fede ti ha salvata". E da quel momento la donna fu guarita.
   23Poi arrivarono alla casa del capo-sinagoga. Gesù vide i suonatori di flauto e la folla che faceva lamenti funebri. 24Disse: "Andate via! La ragazza non è morta, dorme".
   Ma quelli ridevano di lui. 25Quando la folla fu mandata fuori, Gesù entrò, prese la ragazza per mano e quella si alzò. 26E in tutto quel territorio la gente parlò di Gesù.

         Gesù guarisce due ciechi

   27Gesù passava di là, e due ciechi si misero a seguirlo gridando: "Pietà di noi, Figlio di Davide!". 28Quando arrivò a casa, i ciechi gli andarono vicino e Gesù domandò:
   - Credete che io possa fare quello che mi chiedete?
   Essi risposero:
   - Sì, Signore.
   29Allora egli toccò i loro occhi e disse:
   - Come avete creduto, così avvenga!
   30E i loro occhi cominciarono a vedere. Poi Gesù, parlando severamente, disse loro:
   - Ascoltatemi bene: fate in modo che nessuno lo sappia!
   31Ma quelli, appena usciti, parlarono di lui in tutta la regione.

         Gesù guarisce un muto

         (vedi Luca 11, 14-15)
   32Dopo che i due ciechi furono usciti, portarono a Gesù un uomo che non poteva parlare a causa di uno spirito maligno. 33Quando Gesù scacciò questo spirito, il muto si mise a parlare. La gente era piena di meraviglia e diceva: "Non si è mai visto niente di simile in Israele!". 34I farisei invece dicevano: "È il capo degli spiriti maligni che gli dà il potere di scacciare gli spiriti".

         Gesù si commuove vedendo la folla

   35Gesù percorreva città e villaggi, insegnava nelle sinagoghe e annunziava il regno di Dio, guariva tutte le malattie e tutte le sofferenze. 36Vedendo le folle Gesù ne ebbe compassione, perché erano stanche e scoraggiate, come pecore che non hanno un pastore. 37Allora disse ai discepoli: "La messe da raccogliere è molta, ma gli operai sono pochi. 38Pregate dunque il padrone del campo perché mandi operai a raccogliere la sua messe".



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