TILC - GIOVANNI 3 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006-2024  ANNO XVIII    12  luglio 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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(Testo TILC)


Vangelo di Giovanni:

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VANGELO DI GIOVANNI
Capitolo
3

Gesù a Nicodèmo
 1Nel gruppo dei farisei c'era un tale che si chiamava Nicodèmo. Era uno dei capi ebrei. 2Egli venne a cercare Gesù, di notte, e gli disse:
   - Rabbì, sappiamo che sei un maestro mandato da Dio, perché nessuno può fare i miracoli che fai tu, se Dio non è con lui.
   3Gesù gli rispose:
   - Credimi, nessuno può vedere il regno di Dio se non nasce nuovamente.
   4Nicodèmo gli disse:
   - Com'è possibile che un uomo nasca di nuovo quando è vecchio? Non può certo entrare una seconda volta nel ventre di sua madre e nascere!
   5Gesù rispose:
   - Io ti assicuro che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e Spirito. 6Dalla carne nasce carne, dallo Spirito nasce Spirito. 7Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere in modo nuovo. 8Il vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove va. Lo stesso accade con chiunque è nato dallo Spirito.
   9Nicodemo disse:
   - Com'è possibile?
   10Gesù riprese:
   - Tu sei maestro in Israele e non capisci queste cose? 11Ebbene, ascolta quello che ti dico:
   "Noi parliamo di quello che sappiamo e siamo testimoni di quello che abbiamo visto. Ma voi non accettate la nostra testimonianza! 12Se non crederete quando parlo di queste cose terrene, come mi crederete se vi parlo di cose del cielo? 13Nessuno è mai stato in cielo: soltanto il Figlio dell'uomo. Egli infatti è venuto dal cielo.
   14"Nel deserto Mosè alzò su un palo il serpente di bronzo. Così dovrà essere innalzato anche il Figlio dell'uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
   16"Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna.
   17"Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede nel Figlio non è condannato. Chi non crede, invece, è già condannato, perché non ha creduto nell'unico Figlio di Dio. 19E questo è il motivo della loro condanna: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché fanno il male.
   20"Chi fa il male odia la luce e ne sta lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a tutti. 21Invece chi ubbidisce alla verità viene verso la luce, perché la luce faccia vedere a tutti che le sue opere sono compiute con l'aiuto di Dio".

         Giovanni parla ancora di Gesù
   22Poi Gesù andò in Giudea con i suoi discepoli; ci rimase qualche tempo e battezzava. 23Anche Giovanni battezzava, a Ennòn, vicino a Salìm, perché lì c'era molta acqua, e la gente veniva a farsi battezzare. 24Questo accadeva quando Giovanni non era ancora stato messo in prigione.
   25Un tale, ebreo, cominciò a discutere dei riti di purificazione con i discepoli di Giovanni. 26Poi essi andarono da Giovanni e gli dissero:
   - Maestro, tu ci avevi parlato bene di quel Gesù che era con te dall'altra parte del Giordano. Ora battezza anche lui e tutti lo seguono.
   27Giovanni rispose:
   - Tutto quello che uno ha gli è dato da Dio. 28Voi ricordate che ho detto: non sono io il Messia, ma Dio mi ha mandato davanti a lui. 29La sposa appartiene allo sposo; l'amico dello sposo sta lì, lo ascolta e si rallegra delle sue parole. Questa è anche la mia gioia, e ora è completa. 30È lui che deve diventare importante. Io invece devo mettermi da parte.
   31Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti. Chi viene dalla terra appartiene alla terra, e parla come un uomo di questa terra; chi viene dal cielo 32parla di ciò che ha visto e udito. Però nessuno accoglie la sua testimonianza. 33Chi invece la accoglie, riconosce e afferma che Dio dice la verità. 34L'inviato di Dio riferisce le parole di Dio; perché Dio gli ha dato tutto il suo Spirito.
   35Il Padre ama il Figlio, e ha dato ogni cosa nelle sue mani. 36Chi crede nel Figlio ha la vita eterna. Chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita: incombe su di lui la collera di Dio.


 
 
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