TILC - GIOVANNI 5 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  26 novembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.


(Testo TILC)


Vangelo di Giovanni:

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VANGELO DI GIOVANNI
Capitolo
5


Gesù guarisce il paralitico di Betzata

 1Dopo queste cose ci fu una festa ebraica, e Gesù tornò a Gerusalemme. 2Vicino alla porta chiamata porta delle Pecore c'era una piscina con cinque portici. Il suo nome in ebraico era Betzata.
   3Sotto quei portici c'era sempre una folla di ammalati: ciechi, zoppi, paralitici. [ 4]
   5Uno di loro, un uomo paralizzato, era infermo da trentotto anni.
   6Gesù lo vide lì sdraiato su una coperta, e sapendo che stava lì da molto tempo gli disse: - Vuoi guarire?
   7L'infermo gli rispose:
   - Signore, non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l'acqua è agitata. Quando sto per entrarci, un altro scende in acqua prima di me.
   8Gesù gli disse:
   - Àlzati, prendi la tua coperta e cammina!
   9In quell'istante l'uomo tornò sano, e andava in giro con la coperta sotto il braccio.
   Il paralitico era stato guarito di sabato. 10Perciò alcuni Ebrei gli dissero:
   - È sabato. La Legge non permette, di sabato, di trasportare una coperta.
   11L'uomo rispose:
   - Chi mi ha fatto guarire mi ha detto: prendi la coperta e cammina!
   12Allora gli chiesero:
   - Chi è stato a dirti di fare così?
   13Ma l'uomo che era stato guarito non lo conosceva, perché Gesù si era allontanato tra la folla che c'era lì intorno.
   14Più tardi, Gesù lo trovò nel Tempio e gli disse:
   - Guarda, ora sei guarito; non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio.
   15L'uomo si allontanò e informò le autorità che era stato Gesù a guarirlo. 16Così cominciarono a perseguitare Gesù perché guariva gli ammalati nel giorno del riposo.
   17Ma Gesù dichiarò: "Mio Padre opera senza interruzione, e così faccio anch'io".
   18Per questo cercavano ancor più decisamente di toglierlo di mezzo: infatti, non solo non rispettava il sabato, ma diceva pure che Dio era suo padre, facendosi uguale a Dio.

         L'unità del Padre e del Figlio

   19Così Gesù replicò a quelli che lo criticavano: "Io vi assicuro che il Figlio non può far nulla da sé, ma solo ciò che vede fare dal Padre. Quello che fa il Padre, anche il Figlio lo fa ugualmente. 20Il Padre infatti ama il Figlio e gli fa vedere tutto ciò che fa. Anzi, gli farà vedere anche opere più grandi di queste, e resterete meravigliati.
   21"Come il Padre fa risorgere i morti e dà loro la vita, così pure il Figlio dà vita a chi vuole. 22Il Padre non giudica nessuno perché ha affidato al Figlio tutto il potere di giudicare. 23Così, tutti onoreranno il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora neppure il Padre che l'ha mandato.
   24"Io vi dichiaro: chi ascolta la mia parola e crede nel Padre che mi ha mandato ha la vita eterna. Non sarà più condannato. È già passato dalla morte alla vita.
   25"Io vi dico una cosa: viene un'ora anzi e già venuta, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e chi lo sente vivrà. 26Infatti, Dio è la fonte della vita, e ha dato anche al Figlio di essere la fonte della vita. 27Gli ha dato anche il potere di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo.
   28"Non vi meravigliate: viene un'ora in cui tutti i morti, nelle tombe, udranno la sua voce 29e verranno fuori. Quelli che hanno fatto il bene risorgeranno per vivere; quelli che hanno fatto il male risorgeranno per essere condannati.
   30"Io non posso far nulla da me. Giudico come Dio mi suggerisce, e il mio giudizio è giusto perché non cerco di fare come voglio io, ma come vuole il Padre che mi ha mandato.


         I testimoni del Figlio

   31"Certo, se io stesso mi presento a testimoniare a mio favore, la mia testimonianza non conta nulla. 32In realtà, è un altro che testimonia per me; e certamente la sua testimonianza a mio favore è valida.
   33"Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha testimoniato a favore della verità. 34La testimonianza di un uomo a me non serve, ma ve la ricordo perché siate salvati. 35Giovanni era la lampada accesa per illuminarvi, ma voi vi siete entusiasmati della sua luce solo per un po' di tempo.
   36"A mio favore c'è una testimonianza più grande di quella di Giovanni: le opere che io faccio, le opere che il Padre mi ha dato da compiere, testimoniano a mio favore. Esse dimostrano che il Padre mi ha mandato.
   37"C'è poi il Padre che mi ha mandato: anche lui ha testimoniato a mio favore, ma voi non avete mai ascoltato la sua voce e non avete mai visto il suo volto. 38La sua parola non è radicata in voi, perché voi non avete fede nel Figlio che egli ha mandato.
   39"Voi leggete continuamente la Bibbia perché così pensate di avere vita eterna: ebbene, anche la Bibbia testimonia di me! 40ma voi non volete venire a me per avere la vita.
   41"A me non importa affatto di ricevere i complimenti degli uomini. 42D'altra parte io vi conosco: so bene che non amate Dio. 43Io sono venuto, mandato dal Padre mio, e voi non mi accogliete. Se un altro venisse per conto proprio, gli fareste buona accoglienza! 44Ma come può avere fede gente come voi? Siete pronti a ricevere l'omaggio dei vostri simili, ma non vi preoccupate di ricevere la lode da Dio!
   45"Non pensate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; c'è già chi vi accusa: è Mosè, cioè proprio la persona in cui avete messo la vostra speranza. 46Se credeste a Mosè, credereste anche a me, perché Mosè ha scritto di me. 47Ma voi non credete a quello che Mosè ha scritto, dunque come crederete a quello che dico io?".




 
 
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